Biellese, indagine: il 12,5 % degli automobilisti guida in stato di ebbrezza
Biellese, indagine: il 12,5 % degli automobilisti guida in stato di ebbrezza
Sono più uomini che donne la maggior parte tra i 35 e i 49 anni
Apparentemente nel Biellese la guida in stato di ebbrezza sembra costituire un reato quasi trascurabile, riconducibile alla
sventatezza di qualche giovane amante degli eccessi nelle famigerate serate del sabato.
Ed invece, sulla base del "rapporto Passi" sulla sicurezza stradale, si apprende che ben il 12,5 per cento del campione di
biellesi intervistato a fini statistici, come prevede l'importante documento che fornisce indicazioni sullo stato di salute
degli italiani, ha tranquillamente rivelato di avere guidato l'auto in stato di ebbrezza almeno una volta nel mese precedente
all'intervista.
I dati aggiungono poi che si tratta di un fenomeno più diffuso tra gli uomini rispetto alle donne ed investe una
prevalentemente una fascia di età compresa tra i 35 d i 49 anni. In realtà, il numero di uomini dalla bevuta facile
rappresenta oltre il triplo delle donne che si sono ritrovate in quella stessa condizione.
Si tratta mediamente di persone più frequentemente di bassa istruzione e senza gravi problemi economici. La percentuale
emersa in seno all'Asl di Biella si colloca a metà strada tra il 3 per cento di coloro che dichiarano di avere guidato in
stato di ebbrezza facenti capo all'Asl di Ivrea ed il 24 per cento rilevato in seno all'Asl di Chivasso.
La sicurezza stradale non dipende però solo dal consumo o meno di sostanze alcoliche. Ed ecco che, tra coloro che dichiarano
di andare in auto, la percentuale di persone intervistate che dichiara di usare "sempre" la cintura di sicurezza anteriore è
pari all'87 per cento; assai meno diffuso risulta essere l'uso della cintura di sicurezza sul sedile posteriore, adottato
solo dal 34 per cento del campione intervistato.
Al di là delle quattro ruote, ovviamente l'indagine si è estesa anche tra coloro che vanno in moto o in motorino. Il 98 per
cento riferisce di fare uso regolare del casco (una percentuale superiore alle media regionale che riferisce dell'uso della
protezione nel 96 per cento dei casi).
Il commento conclusivo del relatore, dottor Adriano Giacomin, riferisce dell'insufficiente uso della cintura sui sedili
posteriori e delle ricadute anche sull'infortunistica professionale per effetto dell'abitudine all'alcol.