Binge drinking: aumentano i consumatori occasionali
Alcol ogni giorno per il 21% degli italiani Si comincia a undici anni
Istat: cala il consumo ma aumentano i consumatori occasionali, anche i giovani bevono meno ma gli adolescenti sono la categoria più a rischio di bingedrinking. Tra chi si ubriaca soprattutto gli over 65 e gli under 24
Cala il consumo totale di alcolici in Italia, anche se resta alto: una persona su cinque dagli undici anni in su beve quotidianamente. E figli di chi beve troppo mantengono le cattive abitudini dei genitori mentre cresce la quota di chi consuma alcol occasionalmente e fuori dai pasti.
A raccontare un Italia dove le campagne informative forse cominciano a fare effetto è un'indagine dell'Istat: Nel 2016 i consumatori giornalieri di bevande alcoliche, sono il 21,4% della popolazione di 11 anni e più, confermando il trend discendente degli ultimi dieci anni (22,2% nel 2015 e 29,5% nel 2006). Continua invece ad aumentare la quota di coloro che consumano alcol occasionalmente (dal 38,8% del 2006 al 43,3% del 2016) e che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 26,1% al 29,2%).
Tra gli adolescenti diminuisce sensibilmente il consumo di alcolici (dal 29 al 20,4%), seppure con un andamento oscillante negli ultimi anni. Beve vino il 52,7% della popolazione che ha consumato alcolici mentre il 47,8% consuma birra e il 43,2% aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori. Prevalgono i consumatori moderati (48,8% sul totale della popolazione e 75,4% sui consumatori annuali). Stabili i comportamenti di consumo abituale eccedentario o di binge drinking, che hanno riguardato 8 milioni e 643 mila persone (15,9% della popolazione e 25% dei consumatori).
Nel consumo eccedono più gli ultrasessantacinquenni (36,2% uomini e 8,3% donne), i giovani di 18-24 anni (22,8% e 12,2%) e gli adolescenti di 11-17 anni (22,9% e 17,9%). La popolazione giovane (18-24 anni) è quella più a rischio per il binge drinking, frequente soprattutto durante momenti di socializzazione, come dichiara il 17% dei ragazzi (21,8% dei maschi e 11,7% delle femmine).
(...omissis...)
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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)