338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

"Binge eating": sotto esame il sistema che causa i disturbi dell'alimentazione

cufrad news alcologia alcol alcolismo "binge eating": sotto esame il sistema che causa i disturbi dell'alimentazione

"Binge eating": sotto esame il sistema che causa i disturbi dell'alimentazione
fonte: Psychopharmacology

La ricerca translazionale prende in considerazione, nell'analisi del processo edonistico, anche il sistema mu oppioide neurochimico il cui ruolo nelle funzioni cognitive, tuttavia, non è stato ancora compreso a fondo. Il consumo compulsivo di cibo, anche definito "binge-eating", rappresenta dunque un utile modello di "comportamento addittivo" per approfondire questo aspetto. Il sistema oppioide, infatti, comprende diversi recettori che hanno un particolare coinvolgimento nel controllo dell'appetito e nel processo edonistico correlato con gli stimoli alimentari.
L'obiettivo di questo studio, condotto in Gran Bretagna, è stato dunque quello di stabilire gli effetti cognitivi di una molecola ad azione antagonista del recettore mu oppioide (GSK1521498) negli individui obesi con sintomi di assunzione compulsiva di cibo. Per i test sono stati selezionati 63 adulti, tra i 18 e i 60 anni, con problemi moderati o gravi di assunzione compulsiva di cibo, sottoposti a un trattamento della durata di quattro settimane nel corso del quale sono stati somministrati 2 o 5 grammi dell'antagonista del recettore mu oppioide (GSK1521498) o dosi di placebo. La valutazione neuropsicologica è stata effettuata all'inizio e alla fine del trattamento per quantificare le preferenze rispetto agli stimoli alimentari proposti (immagini di cibo) e altre funzioni cognitive come la memoria, i livelli di attenzione e la capacità di mantenere l'attenzione durante alcuni compiti assegnati.
Dall'analisi dei dati è emerso che la dose da 5 mg al giorno dell'antagonista ha ridotto in modo significativo, rispetto al placebo, le preferenze legate agli stimoli alimentari nei test visuali senza aver però provocato effetti rilevanti su altre funzioni cognitive, fondamentali per la vita quotidiana. Questi risultati danno sostegno all'ipotesi di un ruolo centrale dei recettori mu oppioidi negli aspetti di elaborazione degli stimoli correlati al cibo, aprendo dunque la strada a nuovi percorsi terapeutici.


Chamberlain S.R., Mogg K., Bradley B.P., Effects of mu opioid receptor antagonism on cognition in obese binge-eating individuals, Psychopharmacology, article published online on 2th July 2012


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)