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Giovani e rischio di alcolismo

In uno studio randomizzato doppio cieco, controllato con placebo, un team di ricercatori del Dipartimento di Psichiatria e Neuroscienze comportamentali, Università di Chicago, ha esaminato la risposta soggettiva di 104 giovani adulti all’alcol e ricostruito le abitudini di utilizzo nel lungo periodo.

I soggetti esaminati rispondevano al profilo di “bevitore sociale”, ossia persone che abitualmente consumano alcolici in locali e in presenza di altre persone. I partecipanti sono stati coinvolti in tre sessioni, durante le quali è stata offerta una bevanda alcolica (8 g/kg) o placebo e sono state valutate le risposte soggettive misurando i livelli di cortisolo (ormone dello stress), e i sintomi di disturbo da uso di alcol (AUD) attraverso test di prestazione e memoria.

Nella valutazione iniziale i forti consumatori hanno mostrato una maggiore sensibilità all’alcol, in termini di stimolazione ed effetti gratificanti (piacere, desiderio ulteriore della sostanza), una minore sensibilità agli effetti sedativi e bassi livelli di cortisolo. Successivamente, i partecipanti sono stati valutati con follow-up regolare per monitorare i comportamenti di consumo e i sintomi di dipendenza nel tempo.

Dopo sei anni i bevitori sociali, con un’età media attorno ai trenta, potevano raggrupparsi in tre categorie in base ai sintomi di dipendenza da alcol (forti, medi, bassi). Sulla base delle risposte registrate il gruppo dei forti bevitori, che aveva riferito la maggiore sensibilità agli effetti piacevoli dell’alcol, era quello che aveva sviluppato i maggiori sintomi da dipendenza da alcol.

Una forte stimolazione e sensibilità all’alcol risultano quindi forti fattori predittivi per lo sviluppo nel tempo di una dipendenza alcolica.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.droganews.it/news/2273/Giovani_e_rischio_di_alcolismo.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)