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Biological Psychiatry: la cocaina riduce la connettività intraemisferica

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Il consumo di cocaina provoca delle alterazioni profonde nei circuiti cerebrali responsabili del controllo cognitivo. Queste

le conclusioni di un esperimento condotto da un team di ricercatori internazionali e pubblicato sulla rivista Biological

Psychiatry , focalizzato su come la cocaina altera le interazioni tra aree del cervello, specialmente tra i due emisferi

cerebrali, indicato come connettività intraemisferica.
Le tecniche di risonanza magnetica funzionale per immagini (fMRI) consentono di ottenere modelli capaci di quantificare

direttamente le interazioni funzionali tra gli emisferi. I ricercatori hanno così esaminato la connettività intraemisferica

funzionale nello stato di quiescenza (RSFC) in 25 soggetti con età media intorno ai 35 anni. Gli individui contattati per lo

studio avevano tutti vissuto la dipendenza da cocaina nei 12 mesi precedenti alla sperimentazione, ma al momento del test

erano astinenti. Il gruppo di controllo invece era formato da 24 soggetti sani con età media di 35 anni. Il confronto tra le

connettività intraemisfericche di tipo RSFC mostra una ridotta attività prefrontale negli individui del gruppo che ha usato

cocaina rispetto al gruppo di controllo.
Successivi esami hanno confermato che esiste una forte relazione tra la dipendenza da cocaina e la riduzione di connettività

intraemisferica tra i circuiti dell'area dorsale che comprendono le aree parietali laterali, frontali mediali e posteriori.

Inoltre i soggetti che avevano fatto uso di cocaina riportavano dei cali di attenzione associabili proprio a variazioni della

connettività intraemisferica funzionale nello stato di quiescenza.