Birra e drink attirano i dodicenni
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PORDENONE - AVIANO. Controllare la vita reale dei propri figli, ma anche quella virtuale, perchè spesso nei social network internet come "Facebook" o "Netlog" i genitori possono scoprire comportamenti preoccupanti. É il messaggio lanciato dal sindaco di Aviano, Stefano Del Cont Bernard, all'incontro "Alcool no grazie?", promosso dal gruppo scout "Acquapendente" di Aviano, in collaborazione con l'Associazione intercomunale, Coop Nordest e l'Azienda sanitaria pordenonese. Da un'inchiesta effettuata tra i giovani, con questionari distribuiti ad una fascia d'età compresa tra 12 e 24 anni, è emerso che l'alcol è un problema, anche se non si esprime più come in passato con la classica ubriacatura. Novantasei, pari al 9,6 per cento della popolazione giovanile avianese, quelli che hanno risposto ai questionari. Sono emersi spunti che smentiscono alcune cose date per scontate. «Tra i dati evidenziati - sottolinea Paola Balestra del Progetto Giovani - è emerso che tra chi ha già sperimentato l'uso di sostanze alcoliche a 12 anni ci sono in egual misura maschi e femmine. Birra e drink, come già il fumo, non sono dunque più una prerogativa maschile». La conoscenza delle bevande alcoliche avviene principalmente in famiglia, soprattutto per quel che riguarda il vino e la birra. Il consumo è legato ai momenti di ritrovo tra giovani, tipico esempio sono le feste. Ulteriore elemento: solo il 40 per cento degli intervistati è a conoscenza che la vendita di alcol ai minori di 16 anni è vietata dalla legge. Cosa fare? Gli scout realizzeranno un depliant a misura di giovane nel quale saranno indicate le conseguenze dell'uso e dell'abuso di alcool, e promuoveranno una festa per sensibilizzare su questo aspetto. «In quanto alle istituzioni il compito è quello - spiega il sindaco - di riempire quel vuoto che determina il ricorso all'alcol. Una volta era un vuoto materiale dovuto alla povertà, oggi è spirituale. Tale vuoto va colmato con proposte alternative attraverso le associazioni». C'è stato, quindi, l'invito ai genitori - numerosi in sala - a controllare, non in modo intrusivo, anche i social network dove, spesso, i figli hanno una seconda vita. «Sovente accade che quelli che sono considerati bravi ragazzi, positivamente inseriti nella scuola e nella società , in rete hanno un alter ego - sottolinea - con comportamenti che dovrebbero preoccupare e che nella vita reale non manifestano». In rete il sindaco stesso si è trovato di fronte a gruppi che inneggiano al consumo di alcol e che interessano anche giovani di Aviano. L'invito ai genitori, quindi, è stato quello di vigilare.