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Birra: lo sai cosa bevi?

Una ricerca sulla birra per sfatere i pregiudizi

Una ricerca per sfatare i pregiudizi
E' una bevanda antica come la storia dell'uomo, è fresca e spumeggiante e non tradisce le aspettative di chi la mette nel boccale. E' la birra, compagna tradizionale della pizza, del barbecue e di tante serate in allegra compagnia. Ci sono però tanti luoghi comuni che si accompagnano a questa bevanda, tanto che è stata lanciata una campagna di informazione del Cib (Centro Informazione Birra), proprio per sfatare pregiudizi e informazioni errate. Lo slogan riprende quello "storico", lanciato da Renzo Arbore nel 1980 "Bevi birra e sai cosa bevi".
Una ricerca commissionata alla Doxa ha identificato i i luoghi comuni più radicati tra gli italiani, con l'obiettivo di fare finalmente chiarezza. Lo studio Doxa-AssoBirra, realizzato lo scorso marzo su un campione nazionale rappresentativo di 1000 italiani maggiorenni ha rivelato che a proposito di questa bevanda regna ancora una certa confusione. Anche se viene consumata da quasi due italiani su tre (63%) e con una certa assiduità (il 49% di loro la sorseggia una o più volte a settimana), non tutti i 32 milioni di persone che la apprezzano conoscono la birra come dovrebbero.
Ad esempio circa la metà degli italiani ritiene, a torto, che questa bevanda sia nata nel Medioevo in qualche Paese del Nord Europa. "La birra nasce 50 secoli fa in Mesopotamia e si è diffusa prima in Egitto e poi in tutto il Mediterraneo - spiega invece Sergio Grasso, antropologo alimentare - prima di approdare al nord e a condizioni climatiche più favorevoli alle colture dei cereali rispetto a quella della vite". Il 73%, poi, la considera in giusto abbinamento solo con la pizza, Al contrario, spiega il medico nutrizionista Andrea Ghiselli, la birra sta bene con tutto: il basso contenuto alcolico, la ricchezza di acqua, i componenti nutritivi come minerali e malto la rendono una scelta gustosa e leggera a pranzo o a cena, a casa o al ristorante, ricordando sempre che è una bevanda alcolica e quindi da consumare con moderazione.
Un'altra convinzione diffusa è che la birra gonfia. La pensano così quattro italiani su dieci, mentre circa uno sui due ritiene che gonfi come o più di altre bibite gassate e zuccherate. In realtà le cose non stanno così, a patto di non eccedere con le quantità e di versarla correttamente, per far sviluppare la giusta schiuma. La sua corretta formazione nel bicchiere (altezza di due dita, aspetto compatto) è non a caso tra gli indicatori più noti di un corretto servizio, elimina l'eccesso di anidride carbonica ed evita che questa vada a finire nello stomaco, come spiega Carlo Cannella, biochimico nutrizionista.
Più controversa è invece l'idea che la birra faccia ingrassare. Lo pensa un italiano su 3 (32%), ma una proporzione analoga (il 34%) ritiene che dipende dalla quantità. Non molti invece sanno che in effetti una birra chiara ha le stesse calorie di un succo d'arancia (33-34 kcal), quindi meno di un bicchiere di vino bianco (70 kcal circa) e di un soft drink (45 kcal circa). La ricerca sottolinea che il 47% degli italiani sa che la birra è meno calorica rispetto ad altri alcolici come vino e spumante o ai soft drink tipo cola e aranciata, anche se 10-12 milioni di persone pensano il contrario.
Ultima tra le convinzioni errate emerse dalla ricerca Doxa il fatto che 12,5 milioni di persone ritengano ancora che la birra sia solo "una bevanda rinfrescante" e quindi "da bere solo d'estate". Al contrario, c'è una birra per tutte le stagioni, come ricorda Amleto D'Amicis, biologo nutrizionista: "Ci sono birre chiare e secche, oppure fruttate, ma anche ambrate e intensamente aromatiche, rosse e dolcemente speziate, scure e cremose. Birre con profumi, aromi e consistenze capaci di accompagnare non solo cibi diversi, ma anche diversi momenti della giornata, come un dopo cena davanti ad un caminetto acceso".
Tutte le informazioni si trovano sul sito Internet www.birragustonaturale.it.