Bitonto (BA): incontro dell'ACAT con gli studenti
Incontro dell'ACAT con gli studenti dell'Istituto Vitale Giordani di Bitonto (BA)
Gli adulti parlano spesso e volentieri di ragazzi distratti e strafottenti, rinchiusi nel loro mondo che non si lascia permeare dall'insegnamento delle persone mature e con tanta esperienza ... e poi si scopre che adulti "significativi" riescono a penetrare attraverso questa corazza apparente e far emergere in loro sentimenti ed mozioni inaspettate.
Abbiamo accolto con piacere l'invito dei ragazzi dell'Istituto "Vitale Giordano" di Bitonto di parlare dei problemi alcolcorrelati in due assemblee con trecento alunni ogni volta, anche se preferiamo fare formazione con piccoli gruppi con cui si possa interagire al meglio. L'esperienza è stata ottima perchè tutti hanno partecipato alla compilazione del questionario e son stati abbastanza sinceri, sono stati attenti nella proiezione del film e molto di più alle testimonianze.
Abbiamo suggerito di mettere per iscritto questa esperienza e con entusiasmo ve la proponiamo, perchè la nostra attività è fondata sul volontariato e siamo orgogliosi di questi riscontri, che non sono assolutamente scontati.
Grazie ai ragazzi ed ai docenti!!!
Martedì 16 e 23 Marzo 2010, l'assemblea d'istituto organizzata dall'ITC Vitale Giordano ha visto come oggetto l'Alcolismo, in tutte le sue forme: dalle più lievi alle più patologiche.
Di fondamentale importanza è stato l'intervento dell'associazione ACAT Federiciana Nord Barese (Associazione Club Alcolisti in Trattamento), che ha portato testimonianze vere che sono riuscite a sensibilizzare nel profondo le anime di noi alunni.
L'argomento è stato introdotto con la visione del film "Giorni Perduti" che con uno straordinario Sergio Muniz, affiancato da un cast prestigioso, ha incollato gli alunni allo schermo per tutta la sua durata. Incredibile l'unione delle sensazioni contrastanti. Il dolore lancinante di un fegato che continua a distruggersi, l'impotenza devastante dei familiari, la sconvolgente mancanza di coraggio per una reazione che continua a fuggire. Un film chiaro, che con la sua crudeltà ha impresso nella nostra mente le conseguenze traumatizzanti di questo "flagello" umano.
Un problema spesso sottovalutato quello dell'alcolismo, che viene affrontato con superficialità e leggerezza da parte dei giovani. Incoscienza. Questo è l'aggettivo giusto. Si beve per gioco, per sentirsi fuori dagli schemi, in un mondo parallelo dove le regole non esistono, per sentirsi parte integrante di un gruppo di irresponsabili. Impassibili di fronte agli effetti lapidatori che ormai vengono denunciati apertamente.
Non si tratta solo degli effetti postumi, degli incidenti stradali che ne derivano. No! Si tratta di altro, di qualcosa che è ancora più straziante: il dolore dell'anima, quello non va più via! Sentirsi estranei dal mondo circostante, trovare rifugio soltanto in quella "sostanza" apparentemente miracolosa, che ti fa smettere di pensare. Come è risultato dalle dichiarazioni dei due testimoni, che con amorevole dolcezza hanno raccontato la loro esperienza. Toccante, ancora fresca la loro sofferenza. Occhi lucidi e voci tremanti, sono bastati a sbarrarci la coscienza. Una coscienza, la nostra, che spesso viene sobbarcata dalla voglia irrefrenabile di divertimento.
Ringraziamo ancora l'ACAT per averci dato questa importante dimostrazione di quanto l'uso sproporzionato dell'alcool possa essere letale soprattutto alla nostra età.
I rappresentanti