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Uso non medico degli oppiodi, gli Stati uniti e il Canada lanciano l’allarme

In Canada e negli Stati Uniti il livello di uso di prescrizioni di oppioidi analgesici è in aumento dal 2000 e si è registrato anche un forte incremento della morbilità e della mortalità relativa a tale uso. Un indicatore chiave dei danni relativi alla prescrizione di tali elementi è dato dall’uso non medico di degli stessi (NMPOU) nella popolazione. Negli anni 2008, 2009 e 2010 sono state effettuate in Canada delle indagini con lo scopo di misurare  la prevalenza di tale uso, le unità di campionamento sono state sottoposte a specifiche domande e per le variabili demografiche è stato effettuato un controllo circa le differenze nell’effetto di misura sulle stime della prevalenza. Per gli anni 2008, 2009 e 2010 i tassi di risposta si aggirano tutti oltre il 50%; per quanto riguarda le stime, la prevalenza di NMPOU in Ontario nel 2008 e nel 2009 è stata del 2% e del 7,7% 2010. La differenza significativa tra gli anni è risultata tale anche stratificando per genere;  le stime variano notevolmente a seconda delle voci di domanda utilizzate. Nelle indagini degli anni 2008 e 2009 sono state effettuate domande circa la fonte e l’uso delle prescrizioni di oppioidi analgesici, mentre nel 2010 è stato chiesto ai partecipanti all’indagine se avevano effettuato uso di prescrizioni di oppioidi senza una prescrizione oppure seguiti da una prescrizione medica.I risultati di questo studio dimostrano, perciò, che non si può avere ancora una stima affidabile del numero di individui implicati nello studio in Canada. E’ quindi necessario indagare sulla comprensione e interpretazione delle domande da parte dei partecipanti  e creare nuove misure standardizzate dello stesso. Visto l'aumento della morbilità e della mortalità relativa all’ uso non medico di oppiodi e l’esigenza di interventi mirati evidence-based,  vi è la necessità di convalidare e standardizzare gli elementi dello studio utilizzato  per le future indagini sulla popolazione generale

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)