BMJ: abuso di alcol e rischio demenza
Consumo di alcol e demenza: rischiano di più i forti bevitori
Che l’abuso di alcol sia condizione certa di danni per la salute, è un dato noto da tempo. Ma anche l’astensione completa dall’alcol può rappresentare un rischio per la salute. Per quella del cervello almeno. È quanto scaturisce dall’analisi dello studio Whitehall 2, durato 23 anni e pubblicato sul British Medical Journal.
Tra gli oltre 10 mila partecipanti allo studio, ancora vivi nel periodo 1991-93 e con almeno due valutazioni rispetto al consumo di alcol, fatte tra il 2985-88 e il 1991-93, sono stati registrati 397 casi di demenza; l’età media alla diagnosi era di 75,6 anni. Associati ad un maggior rischio di demenza erano i seguenti fattori: età più avanzata, sesso femminile (+ 57%), basso livello di istruzione (al di sotto del diploma di scuola secondaria il rischio aumenta del 68%), occupazione lavorativa umile ( rischio di demenza più che raddoppiato). Gli astemi erano più frequentemente di sesso femminile, non bianchi e appartenenti ai gruppi socio-economici più bassi; presentavano inoltre un profilo cardio-metabolico peggiore.
I partecipanti allo studio sono stati divisi in classi diverse in base al loro consumo di bevande alcoliche; quelli del gruppo 1-14 unità di alcol* a settimana, erano più spesso consumatori di vino, rispetto al gruppo > 14 unità/settimana, che consumano soprattutto birra.
Dopo gli opportuni aggiustamenti per fattori socio-demografici, l’astinenza totale dall’alcol è risultata associata ad un maggior rischio di demenza (+47%), rispetto al gruppo che ne consumava fino a 14 unità al settimana. Ma anche i consumatori eccessivi di alcol (quelli che ‘sforavano le 14 unità a settimana) presentavano un maggior rischio di demenza rispetto ai bevitori moderati. In particolare, per ogni 7 unità di consumo in più, oltre la soglia delle 14 unità, il rischio di demenza aumentava del 17%.
Questo studio longitudinale dimostra insomma che il rischio di demenza è maggiore tra chi non consuma affatto alcol nella mezz’età (e questo vale sia per gli astemi da sempre, sia per chi smette di consumare bevande alcoliche nella mezza età), sia per chi esagera e va oltre un consumo di 14 unità di alcol a settimana (in questo gruppo il rischio di demenza aumenta in maniera lineare con l’aumentare dei consumi).
I dati relativi ai ricoveri ospedalieri, generati da patologie croniche correlate ad un elevato consumo di alcol, mostrano in questi pazienti un aumento di 4 volte del rischio di demenza, per gli effetti neurotossici di un elevato consumo di alcol. Infine, parte dell’eccesso di rischio di demenza, correlato all’astensione completa dall’alcol, è risultato attribuibile ad un maggior rischio di patologie cardio-metaboliche in questo gruppo.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=64772
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)