Bologna: aut aut del sindaco ai negozianti
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Il sindaco di Bologna impone la scelta a 363 esercizi in tre aree della città: se vorranno l'orario 'lungo', vietato vendere alcolici e bevande in vetro. Per l'Ascom è "accettabile"
DIRE 27 luglio 2009
BOLOGNA - Aut aut del sindaco Flavio Delbono a ben 363 tra negozietti etnici, gelaterie, pizzerie da asporto e pure fruttivendoli che vendono anche alcolici a Bologna: chi vuole tenere aperto oltre le 22 dovrà operare "una scelta di vita" e rinunciare -per tutto l'orario d'esercizio- alla vendita di alcolici o qualsiasi altra bevanda in contenitori di vetro. Altrimenti: alle "10 di sera si chiude", dice chiaro e tondo il sindaco illustrando l'ordinanza firmata proprio questa mattina. Si profila, dunque, una recrudescenza delle misure del predecessore Sergio Cofferati, che già il usò il pugno duro per imporre lo stop alla vendita di alcolici dopo le 22, ma senza prevedere la drastica alternativa tra alcol (e bottiglie di vetro) e le serrande abbassate. Già pronte anche le sanzioni per i trasgressori: una multa da 300 a 500 euro, che, in caso di recidiva, può trasformarsi anche nella chiusura temporanea dell'esercizio, come prevede il Tuel (il Testo unico degli Enti locali).
Il provvedimento scatterà lunedì prossimo, 3 agosto, e resterà in vigore "in via sperimentale" fino al 30 novembre. Nel dettaglio, il perimetro della città viene suddiviso in tre aree. La prima combacia più o meno con la zona universitaria e si snoda lungo via San Vitale, piazza Aldrovandi, via Belle Arti, piazza Verdi, via Zamboni. Poi c'è la zona attorno alla stazione ferroviaria, che termina nel Quartiere Porto, abbracciando parte di via Lame, via Marconi, via Riva Reno, per poi arrivare in piazza San Francesco e via del Pratello. Entro l'entrata in vigore dell'ordinanza i gestori saranno chiamati a scegliere tra "le due alternative", ribadisce Delbono illustrando la novità. L'obiettivo è "rendere la città più bella, più ordinata- spiega il sindaco- in migliori condizioni igieniche e di decoro".
"Il testo dell'ordinanza è stato illustrato e condiviso con le associazioni artigiane e degli esercenti ed i presidenti dei Quartieri interessati dal provvedimento", fa inoltre sapere Delbono. Per comunicare la propria scelta ogni titolare degli esercizi coinvolti, dovrà accordarsi con l'assessorato di riferimento, quello alle Attività produttive. Per evitare equivoci (e magari pure il 'panico' improvviso tra i consumatori) il sindaco promette "un'ampia campagna informativa". Il dispositivo, precisa ancora Delbono, "non riguarda i bar, i ristoranti e le trattorie", che con regolare licenza possono vendere alcolici e bevande in contenitori di vetro anche oltre le 22. "Noi offriamo una scelta rispetto ad un tipo di offerta" commerciale, insiste il sindaco, "non vogliamo colpire un tipo di consumatore".
Delbono non vuol poi sentire parlare di confronti con Cofferati ("quelli li fate voi", afferma rivolto ai cronisti), anche se fa notare come "sia sicuramente più semplice" il controllo di botteghe che hanno preventivamente messo nero su bianco il tipo di prodotti che intendono vendere. Qualche delucidazione in più si legge scorrendo la delibera. Tra i moventi dell'operazione, le "problematicità per le condizioni di vivibilità di alcune aree del centro storico" provocate dagli effetti delle ordinanze anti-alcol finora in vigore. Certo, soprattutto, per "il carente impegno di alcuni titolari di esercizi" durante "la stagione estiva". Del resto il numero di multe recapitate ai locali dimostra "l'oggettivo scarso rispetto da parte dei titolari- recita l'ordinanza- degli obblighi". Hanno però pesato anche "le reiterate segnalazioni e proteste pervenute da parte dei cittadini", spesso costretti a richiedere l'intervento della Polizia municipale.