Bologna: meno decessi per overdose nel 2008
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Calano i decessi per overdose e il numero di cittadini stranieri, non residenti e senza fissa dimora che fanno uso di droga. Crescono, tra i residenti, i consumatori di oppioidi e i soggetti che abusano di psicofarmaci. Aumentano, tra residenti e non, le persone con consumo problematico di alcool. E' questa la fotografia che emerge dal "Rapporto 2008 sulle Dipendenze in area metropolitana", curato da Raimondo Maria Pavarin, responsabile dell'Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze Patologiche dell'Azienda USL di Bologna. Il dato più confortante è certamente rappresentato dalla diminuzione dei decessi per overdose. Dopo l'aumento registrato a partire dal 2003, con un picco di 30 morti nel 2006, i decessi nel 2008 sono scesi a 10. In calo, tra l'altro, anche il numero di overdose in rapporto al numero stimato di consumatori abituali di eroina, e la quota di overdose letali sul totale delle overdose. Per quanto riguarda i cittadini non residenti, stranieri e senza fissa dimora, aumenta la quota di chi rimane in contatto con i servizi, come è confermato dalla permanenza e stabilità dei rapporti tra gli stessi servizi e i soggetti inseriti in trattamenti specifici negli anni precedenti. Nel 2008 i SerT della Azienda USL di Bologna hanno seguito 2.417 persone con problemi di tossicodipendenza ed effettuato 10.365 trattamenti, farmacologici, di sostegno socio-educativo e psicologici, con una durata media di 35,7 mesi per ogni cittadino preso in carico. Per quanto riguarda il consumo di eroina, stabili il numero di casi tra i residenti in età compresa tra 15 e 45 anni (5.2 su 1000 nel 2008, era 5.1 su 1000 nel 2007), e l'incidenza, cioè il numero di nuovi casi (0.6 su 1000 nel 2008, era 0.5 su 1000 nel 2007). Nel 2008 i SerT della Azienda USL di Bologna hanno seguito 1.136 persone con problemi e patologie alcol correlate, effettuando 2.754 trattamenti, farmacologici, di sostegno socio-educativo, di inserimento in gruppi di auto-mutuo-aiuto, psicologici, con una durata media di 32.9 mesi per cittadino preso in carico.
Migliora il profilo sanitario delle persone in carico ai SerT.
Rispetto al 2007, infatti, diminuisce il numero dei positivi all'epatite C e all'HIV, tanto tra i soggetti in carico dagli anni precedenti, che tra i nuovi contatti.