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Bologna, progetto di sicurezza stradale: oltre il 30% degli incidenti causato dall'alcol

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Strade, Bologna: L'abuso di alcol è causa di oltre il 30% degli incidenti
Su 676 incidenti stradali (da maggio 2010 a dicembre 2011) 132 sono risultati positivi all'alcol e 56 alla droga (in primis cocaina e

cannabis). Sono i risultati del progetto sperimentato a Bologna e basato sui prelievi di sangue e saliva
BOLOGNA - L'abuso di alcol è la causa di oltre il 30% degli incidenti stradali. Quello di droga del 10%. È quanto emerge dai dati

sull'incidentalità a Bologna e provincia rilevati nel corso della sperimentazione del nuovo protocollo basato sul prelievo di sangue e saliva

(anziché sui prelievi di urina) e presentati nel convegno "Sicurezza stradale e consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope" in Regione.

Dal maggio 2010 al dicembre 2011 su 676 incidenti stradali in 475 sono risultati negativi all'alcol e 132 positivi, 521 negativi alle droghe

e 56 positivi. "Il progetto pilota è stato applicato in caso di incidenti gravi - spiega Elia Del Borrello, responsabile del laboratorio di

tossicologia forense e medicina legale dell'Università di Bologna - e il dato che emerge è un forte abuso di alcol, presente in circa un

terzo degli incidenti, e di droga, soprattutto cocaina, nel 10% dei casi". Come ha poi sottolineato Del Borrello, il dato allarmante è che

nella maggior parte dei casi (31 su 51 nel 2010 e 57 su 81 nel 2011) il tasso alcolico è risultato oltre 1,5 grammi per litro (il limite è

0,5 g/l). "Alcol e droga sono un grande business - continua Del Borrello - Dobbiamo tenerlo a mente se ci chiediamo a chi giova questa

abbondanza". Sulle logiche di mercato insiste anche Giordano Biserni, presidente dell'associazione Amici e sostenitori della Polizia stradale

(Asaps). "Quello dell'alcol è un tema su cui c'è disattenzione - spiega - sia dal punto di vista fiscale, dato che in questo periodo alcol e

superalcolici sono forse gli unici settori che non hanno subito aumenti, sia da quello della comunicazione e della pubblicità in cui si tende

a far passare la cultura dell'alcolico vincente". Una cultura che, secondo Biserni, "dovrebbe essere scalfita".
Prevalenza degli uomini sulle donne. Picco tra i 31 e i 40 anni. Grande consumo di cocaina e forte presenza di poliassunzione. Ecco cosa

emerge dai dati sull'incidentalità a Bologna e provincia legati all'uso di sostanze stupefacenti e alcol. Su 248 campioni prelevati nel 2010

sono stati fatti 215 alcolemie (51 sono risultate positive, di cui 31 oltre 1,5 g/l) e 218 tossicologici (23 positivi). Su questi ultimi le

sostanze rilevate sono state: cocaina (10 casi), oppiacei (4), cannabis (5), cannabis e cocaina (2), oppiacei minori (1), cocaina e morfina

(1). Su 428 campioni prelevati nel 2011 sono state fatte 392 alcolemie (81 positivi di cui 57 superiori a 1,5 g/l) e 359 tossicologici (di

cui 33 positivi). "Dai dati sia del 2010 che del 2011 emerge che c'è un picco tra i 31 e i 40 anni e che i valori calano dopo i 50 anni -

spiega Del Borrello - Questo significa che si tratta di una popolazione stabilizzata". C'è inoltre una prevalenza degli uomini sulle donne.

Le molecole rilevate con il tossicologico rivelano una grande diffusione della cocaina e l'assunzione di più sostanze, spesso associate

all'alcol. "Tra le sostanze rilevate - continua Del Borrello - c'è anche il testosterone enantato".
Il progetto pilota sperimentato dal maggio 2010 al dicembre 2011 ha visto la collaborazione tra Regione, Università, Forze dell'Ordine,

Comune e Ausl. Una collaborazione che ha consentito controlli più capillari, con tecniche più efficaci sia per costituire prove nell'ambito

di un eventuale processo, sia per garantire l'automobilista. In particolare, le Forze dell'Ordine impegnate nella sicurezza stradale hanno

effettuato prelievi di saliva e proposto il prelievo di sangue in caso di contestazione, mentre negli incidenti stradali è stato effettuato

solo il prelievo di sangue. "Lo screening dell'urina va bene per fini clinici ma non ai fini medico-legali - spiega Del Borrello - Ecco

perché abbiamo sperimentato questo progetto pilota in cui i controlli si basano su sangue e saliva". Il nuovo protocollo è stato applicato

nei casi di incidenti gravi arrivati in Pronto soccorso dove sono stati effettuati prelievi con i kit forniti dal laboratorio di tossicologia

forense e medicina legale dell'Università. "Si tratta di kit dotati di etichette antimanomissione che consentono di effettuare due prelievi -

continua Del Borrello - Uno viene utilizzato subito e l'altro viene conservato per un anno, in modo da poter eventualmente ripetere l'esame:

si tratta di una garanzia anche per l'automobilista stesso". (lp)

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)