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Bologna: sfregiato volontario del dormitorio

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Si è messo in mezzo per separare due persone che litigavano ed è finito al pronto soccorso col viso devastato dai tagli. Un mese di prognosi, ferite profonde al viso che lasceranno cicatrici indelebili, almeno una trentina di punti. Un' aggressione feroce e vigliacca: l' uomo che ha usato un coccio di bottiglia tagliente come un rasoio, dopo la lite se n' era andato, ma poi è tornato sui suoi passi e ha sferrato i fendenti al "paciere" da dietro, sfruttando il fattore sorpresa, senza nemmeno dargli il tempo di difendersi. La vittima è un volontario di 43 anni della coop "La Strada" che gestisce il dormitorio comunale di via del Lazzaretto 15 intitolato a Massimo Zaccarelli. L' aggressione, però, non è avvenuta lì, ma nei pressi del centro sociale «Lazzaretto occupato» poco distante. L' uomo che ha sfregiato il volontario è un marocchino di 33 anni, arrestato dalla polizia per lesioni personali gravissime e minacce: durante la zuffa avrebbe gridato all' altro italiano «Ti ammazzo, ti ammazzo». I due si conoscevano: l' extracomunitario, dedito all' alcolismo, carattere problematico, un anno e mezzo fa era stato allontanato dal dormitorio proprio per via del suo comportamento aggressivo. La scorsa notte verso le 4 si sono incontrati al «Lazzaretto occupato»: chi li conosce dice che entrambi frequentano il centro sociale, dove peraltro non si sono mai verificati episodi di violenza. Stavolta, invece, una persona è rimasta ferita. Secondo quanto ha potuto ricostruire la polizia, all' esterno del centro sociale è scoppiato un alterco fra l' immigrato, in preda all' alcol, e un giovane italiano che era in compagnia del volontario. Quest' ultimo ha cercato di separarli. Sembrava finita lì. Ma ad un tratto il maghrebino è tornato indietro ed è saltato addosso al "paciere" ferendolo al volto con le schegge di una bottiglia. «Soffre molto - racconta Mauro Rigone, presidente della coop La Strada - sono ferite molto profonde che al Maggiore hanno dovuto suturare con tantissimi punti. Per quanto ne so mi sento di escludere che possa trattarsi di una ritorsione contro un nostro volontario. Il vero problema è l' alcol e in questo senso si potrebbe quasi parlare di un "incidente sul lavoro". I conflitti di questo tipo sono molto frequenti, non così gravi, per fortuna. Il nostro lavoro è molto più difficile di alcuni anni fa: la gente soffre di più, e le difficoltà portano all' esasperazione».