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Bolzano: finta vendita per «salvare» l'auto

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Il 22 agosto i carabinieri di Terlano gli hanno sequestrato l'auto dopo averlo sorpreso alticcio al volante. Un po' troppo, oltre quel limite fatidico (1,50 millilitri di alcol) che fa scattare il sequestro. La particolarità è che l'auto non era proprio un'utilitaria: una Aston Martin da 150 mila euro, ovvero il mezzo con cui - tanto per intendersi - si muove solitamente James Bond nei suoi film. Il destino del bolide era segnato: dopo il sequestro, sarebbe scattata - una volta arrivata la condanna per guida in stato di ebbrezza - la confisca e la messa all'asta. Bye, bye, Aston.  Pochi giorni dopo il sequestro, però, il protagonista della vicenda, un farmacista trentenne di Appiano, C.K. le iniziali, si è presentato dai militari con la dichiarazione di vendita rilasciata dal comune di residenza. Data? 21 agosto, ovvero il giorno antecedente il sequestro. Questo, ovviamente, cambia le carte in tavola, perché la legge non prevede il sequestro nel caso il mezzo non sia di proprietà dell'automobilista alticcio (che a quel punto però si vede raddoppiare le sanzioni: sempre pochissimo, nel caso specifico, al valore della preziosa Aston Martin). Ad acquistarla una ventiquattrenne, I.K. le iniziali, sempre di Appiano.  La cosa è risultata sospetta ai carabinieri, soprattutto perché l'automobilista non ha immediatamente fatto presente agli uomini in divisa che la Aston Martin era stata già venduta. A quel punto i militari di Terlano, in collaborazione con quelli del Norm di Bolzano, hanno voluto vederci chiaro ed hanno interpellato i due dipendenti comunali di Appiano (un trentunenne ed un trentenne) che hanno compilato la dichiarazione di vendita necessaria per il passaggio di proprietà. Il castello di carte si è sciolto rapidamente sotto l'incalzare delle domande degli inquirenti. Uno dei dipendenti ha in poco tempo ammesso che la dichiarazione era stata fatta con data antecedente a quella reale, sfruttando uno spazio libero trovato sul libro delle dichiarazioni di vendita. Un'ammissione che ha fatto scattare la denuncia a piede libero di tutte e quattro le persone coinvolte nella vicenda.  Il farmacista è stato indagato per tentata truffa aggravata in concorso, l'acquirente per falso ideologico di privato in atto pubblico e i due dipendenti comunali per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico. Proprio per i due impiegati, se dovesse arrivare una condanna, ci potrebbero essere conseguenze pesanti anche sul piano disciplinare.  L'Aston Martin, dunque, resta sotto sequestro. Se si dovesse arrivare ad una condanna del proprietario, verrà messa all'asta. Inutile dire che gli acquirenti (veri) non mancherebbero.