Bolzano: sabato alcolico, 60 ubriachi finiscono al pronto soccorso
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Tour de force per gli operatori del 118 che, nella notte tra sabato e domenica, hanno effettuato a livello provinciale 85 interventi, di questi 3/4, ovvero oltre 60, hanno riguardato persone in preda ai fumi dell'alcol. Solo al Pronto soccorso dell'ospedale San Maurizio ne sono arrivate una decina. Hanno passato la notte in astanteria e in mattinata hanno potuto far ritorno a casa. «Capita sempre più spesso - spiega il primario del Pronto soccorso Franco De Giorgi - che nel fine settimana ci siano una serie di emergenze per abuso di sostanze alcoliche. In genere sono giovani o addirittura giovanissimi; in questo caso erano tutti adulti». Mentre gli interventi effettuati nel resto della provincia hanno riguardato soprattutto ragazzi. Certo è che oltre 60 chiamate per soccorrere altrettanti ubriachi, in una notte, sono un'enormità. Anche se il fatto che ciò avvenga sempre più frequentemente, crea assufazione e fa rientrare anche quello che è un fenomeno allarmante nella normalità. «Temiamo - dice un operatore del 118 - che le prossime settimane siano da bollino rosso. Perché la fine della scuola coincide con le feste; perché comunque con l'arrivo dell'estate si tende a fare le ore piccole». E a bere fino a stare male. Le statistiche parlano di un preoccupante aumento del numero di coloro che abusano di sostanze alcoliche. Soprattutto tra i giovani. E così le cronache raccontano periodicamente di giovanissimi ubriachi che vagano per la città ogni volta che c'è qualcosa da festeggiare: Capodanno, Carnevale, la fine della scuola, la promozione, il compleanno. Si calcola che ogni fine settimana arrivano al San Maurizio 3/4 minorenni in coma etilico. Si parla di di circa 600 casi l'anno. Sono tredici, quattordicenni - dicono i medici - che bevono ogni genere di intruglio, superalcolici compresi: Averna, Ramazzotti, whisky. Birra e vino vanno per la maggiore dai 18 in poi. È così in tutto il mondo e l'Alto Adige non fa eccezione. Nonostante la legge che vieta di vendere alcolici a chi ha meno di 16 anni, troppi minorenni riescono a comperare bevande alcoliche nei bar o nei supermercati senza alcun problema. Anche le campagne di prevenzione, promosse all'interno delle scuole, lasciano il tempo che trovano: ormai troppo spesso sinomino di divertimento è ubriacatura. Si beve fino a star male; si finisce in ospedale ma la lezione non serve. Il weekend successivo ci si ricasca.