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Bomba contro la chiesa, quattro arresti a Torino

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Alcuni giovani hanno voluto concludere così la loro notte brava. Il parroco: «Basta con questa gente che si diverte procurando guai»

 


IL GAZZETTINO 9 Febbraio 2009

TORINO- Per non rischiare incidenti e controlli sulle strade avevano scelto di viaggiare in pullman per raggiungere la discoteca, ma sono finiti ugualmente nei guai. Per una bravata da adolescenti, una bomba carta fatta scoppiare davanti ad una chiesa, quattro uomini di Torino, tutti incensurati, sono finiti in manette.

Ad aspettarli all'alba, al rientro da una notte di divertimento, c'erano gli agenti delle volanti. I poliziotti avevano già visionato i filmati delle telecamere installate fuori dalla chiesa, la parrocchia di Gesù Operaio alla periferia di Torino, e da una fabbrica vicina. Non c'erano più dubbi sui responsabili di quello scoppio che aveva terrorizzato il parroco e spaventato centinaia di famiglie.

Ed è diventato inevitabile per le accuse, danneggiamento aggravato (perché fatto ai danni di un edificio di culto), detenzione di esplosivi ed esplosioni pericolose, l'arresto per Paolo Bioletti, 30 anni, Nicola Montesano, di 24, Marco Vitelli, di 27, tutti di Torino, e Rocco Casazzo, 24 anni, di Volvera. Studenti e lavoratori senza precedenti che, in compagnia di un'altra trentina di giovani, iera sera si erano imbarcati su un pullman privato per andare in ballare in discoteca, liberi di bere qualche alcolico senza rischiare nel viaggio.

Prudenti in un caso, imprudenti nell'altro: «per divertirsi un pò», i quattro, nell'attesa della partenza della discoteca, hanno fatto scoppiare un rudimentale ordigno che ha fatto saltare le vetrate della chiesa ed annerito la parete dell'edificio.

Lo scoppio ha fatto scattare l'allarme nel quartiere Barriera di Milano, in via Tollegno. Si è pensato ad una fuga di gas, ma anche ad un'intimidazione, qualcuno ha ipotizzato anche un legame con le posizioni della Chiesa sul caso di Eluana Englaro poi tutto è stato chiarito. E le immagini fissate dalle telecamere hanno smascherato i quattro 'dinamitardi' che, sperando di farla franca, erano partiti verso la discoteca senza preoccuparsi troppo delle conseguenze della loro bravata. Il parroco, don Alberto Chiadò, ha dovuto spostare le messe della domenica nei saloni parrocchiali e ha condannato i giovani. «Le persone che ho incontrato erano molto scosse per quanto è accaduto - ha detto il religioso - la gente è stufa di chi, pensando di 'divertirsi un pò', procura allarme e causa problemi. Questa volta i danni sono stati soltanto materiali, in tanti altri casi i gesti scriteriati portano conseguenze alle persone».