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Boom dei 12enni alcolisti: l'allarme di un primario

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Il boom dei 12enni alcolisti
Nel 2013 aumentano i ricoveri di giovanissimi per abuso di drink. Un primario lancia l'allarme
di Dario Ferri


Emilio Fossati, primario del dipartimento d'urgenza della clinica De Marchi di Milano, lancia l'allarme per l'elevato numero di ragazzi tra i 12 e 14 anni ricoverati per l'abuso di alcol. Troppo spesso i giovanissimi - spiega il medico a Repubblica - abusano di drink e "arrivano al pronto soccorso in condizioni preoccupanti".

100 RICOVERI L'ANNO - Più della metà dei pazienti sono femmine. Alcuni giungono in clinica (situata a ridosso della movida) in stato d'incoscienza o addirittura in coma. Nel 2013 sono previsti 100 ricoveri, 40 in più del 2012. Scrive Laura Asnaghi:


Questi ragazzi praticano quello che viene definito il binge drinking, ovvero bevono massicciamente con l'obiettivo di ubriacarsi, usando molto spesso la vodka al limone, "facile" da mandare giù e che, a differenza del vino o della birra, lascia poche tracce nell'alito, sfuggendo così al controllo dei genitori. «In tutto il 2012 abbiamo registrato nel nostro pronto soccorso 60 casi - spiega Fossali -. Ora, nei primi tre mesi dell'anno siamo già a quota 20. Avanti di questo passo, a fine 2013 rischiamo di arrivare a 80-100 casi. E forse di più». Alla De Marchi hanno tracciato anche un identikit dei giovani che arrivano in pronto soccorso con un tasso alcolico molto alto, spesso con perdita di coscienza e - in qualche caso - persino in coma etilico. «Il 54 per cento dei casi riguarda le ragazzine, che hanno difficoltà a reggere l'alcol. Gran parte dei giovani sono milanesi, mentre tra i giovani di origine straniera quelli che esagerano con l'alcol sono in prevalenza latinoamericani». La De Marchi, grazie a questo speciale osservatorio sul fenomeno giovani e alcol, lancia l'allarme ma allo stesso tempo offre già una risposta a chi beve solo per il gusto di sballare, senza rendersi conto dei rischi. «Molto spesso dietro queste ubriacature si nasconde un disagio psichico che noi cerchiamo di curare tempestivamente» spiega Antonella Costantino, primaria di Neuropsichiatria infantile.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)