Boom dell'infarto tra le donne: alimentazione, stress, alcol e fumo le cause principali
Boom dell'infarto tra le donne: alimentazione, stress, alcol e fumo le cause principali
PALERMO - La tanto agognata parità si misura anche dal cuore. E quello delle donne non ha niente da invidiare a quello degli
uomini, nel bene e nel male. Così se una volta l'infarto si poteva considerare un rischio solo maschile, adesso colpisce duro
anche nell'universo femminile. Come stupirsene d'altra parte? Colpa dei mutamenti negli stili di vita, dicono gli esperti.
Alimentazione, stress , alcol, ma soprattutto il fumo: il popolo rosa non si fa mancare nulla in quanto a fattori di rischio
e gli effetti devastanti sono ormai sotto gli occhi di tutti. Basta osservare lo studio sull'infarto nel quinquennio
2001-2005, promosso dalla Onlus Human Health Foundation (HHF) di Spoleto, pubblicato sulla rivista Aging Clinical
Experimental Research. Dall'indagine è emerso che nell'ultimo anno preso in esame gli infarti del miocardio sono stati
118.000 (75.000 gli uomini, 43.000 le donne) contro 96.000 nel 2001: un aumento del 17,2% nei maschi e del 29,2% nelle donne.
Se si guarda all'aumento dei casi di infarto sono sempre le donne ad avere la peggio. Infatti l'aumento nel numero di
ricoveri tra 2001 e 2005 è stato sempre maggiore tra le donne, con un picco di +36% nelle donne over-75 anni (26.550 casi).
Un dato, questo, che confermerebbe, secondo gli autori della ricerca, la perdita dell'effetto protettivo degli ormoni
successivo alla menopausa . Ma la crescita al femminile dei ricoveri per infarto è stata drammatica soprattutto per le donne
più giovani, comprese in una fascia di età tra 45 e 64 anni, con un aumento del 22% (29.900 casi) contro quello dell'8% tra i
maschi.
Sulle ragioni di questo boom, in termini negativi, tutto femminile gli esperti sono chiamati ora a riflettere. "Un aumento
così rapido del numero di ospedalizzazioni per infarti tra le donne giovani - dice Alessandro Distante, epidemiologo
dell'Istituto Scientifico Biomedico Euro Mediterraneo (ISBEM) e dell'HHF che ha partecipato alla ricerca - è la conseguenza
visibile della radicale trasformazione degli stili di vita osservati negli ultimi 40 anni, con l'aumento dell'esposizione
della popolazione, in particolare quella di sesso femminile, a numerosi fattori di rischio cardiovascolare, in particolare al
fumo di sigaretta". (ITALPRESS/AZSALUTE)