Boom di auto messe all'asta dopo la confisca per "alcol"
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Tre mesi al massimo. È il tempo che trascorre da quando viene confiscata un'auto dalle forze dell'ordine, perché il conducente è stato trovato con tasso alcolico tre volte il limite consentito, a quando la stessa auto viene messa all'asta all'Istituto di vendite giudiziarie, di via Palestro a Como.
Tempi decisamente più rapidi che in passato. Anche perché le confische si susseguono a ritmo vertiginoso, e chi deve fissare le aste non ha tempo da perdere.
«Quando il Tribunale segnala, dall'ufficio corpi di reato, che c'è un'auto da prendere in consegna - spiega Giuseppe Amodeo, responsabile dell'Istituto di vendite giudiziarie - noi entriamo in azione. Subito facciamo una perizia della vettura. E poi la mettiamo in vendita. Tempi ' Tre mesi al massimo, ma spesso anche meno».
E in via Palestro, a Como, c'è sempre grande folla. Non soltanto per le auto confiscate, con i proprietari che spesso mandano parenti o amici a ricomprarle perché loro non possono farlo, ma anche per altra merce finita sotto sequestro. Nei garage dell'Istituto c'è di tutto: dal camper alle lampade abbrozzanti, provenienti da un'istituto di bellezza e finite all'asta per inadempienza.
Ma negli ultimi mesi, con una media di 20 confische al mese, la parte del leone è stata proprio delle auto confiscate a conducenti fermati in stato di ebbrezza. In un caso, quello di un imprenditore comasco che all'inizio dell'anno è incappato nell'inflessibile etilometro dopo una serata con amici, è stata confiscata una Cadillac di 6.000 centrimetri cubici di cilindrata. La macchina è nei box di via Palestro. I responsabili della struttura la chiamano la "bambinona" visto il suo grosso volume. È già stata messa all'asta una volta ma a vuoto. A breve ci riproveranno con un secondo incanto e nuovi rilanci.
Marco Romualdi