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Boston University School of Medicine: la caffeina non limita gli effetti dell'alcol

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Alcol più caffeina,il risultato non cambia

Ancora una volta viene smentita la teoria cara ai consumatori più giovani, anche perché alimentata strumentalmente da

messaggi pubblicitari equivoci, che l'aggiunta di caffeina all'alcol «metta la ali» e contrasti gli effetti negativi sulla

capacità di condurre autoveicoli. Le nuove e ulteriori prove, pubblicate su Addiction, provengono da una ricerca statunitense

coordinata dalla Boston University School of Medicine.
LO STUDIO Le prestazioni di un test di guida simulata sotto l'effetto dell'alcol non vengono migliorati dall'aggiunta di

caffeina alla bevanda incriminata. Per giungere a questi risultati 130 giovani di 21-30 anni, non alcolizzati ma avvezzi agli

eccessi del sabato sera - il consumo smodato e occasionale meglio noto come binge drinking - sono stati divisi in 4 gruppi

cui erano somministrate birra o birra analcolica con aggiunta o meno di caffeina fino a raggiungere un tasso di alcol nel

sangue di 1,2 g/l, elevato ma non di raro riscontro tra chi abbia alzato il gomito (il limite per la guida legale per la

guida e di 0,5 g/l). La capacità di attenzione e i tempi di reazione, parametri fondamentali per il controllo al volante,

erano costantemente compromessi dall'alcol e non venivano ripristinati neppure parzialmente dall'azione eccitante della

caffeina.
UN PERICOLOSA INGANNEVOLE ECCITAZIONE In Italia più che le birre con caffeina vanno molto i mix tra superalcolici e bevande

già pronte, i cosiddetti energy drink. Oltre a un contenuto di caffeina equivalente a quello di un espresso e almeno triplo

di una bevanda alla cola - ma i giovani protagonisti delle happy hour ne buttano giù 3 o 4 l'uno dopo l'altro - sono

integrati da altri eccitanti come la taurina. Emanuele Scafato direttore dell'Osservatorio Nazionale Alcol dell'Istituto

Superiore di Sanità si è spesso pronunciato contro questo preoccupante consumo: «Il messaggio sugli energy drink deve essere

molto preciso: una persona ubriaca alla guida resta tale anche se forse con un po' più di tono ma si tratta una sensazione

illusoria per quanto attiene alla sicurezza sulla strada. Tocca agli adulti filtrare ogni tipo di equivoco e disinformazione

su questo concetto, ma la chiarezza è anche nell'interesse dei produttori di bevande. E va anche sottolineato che i giovani

sono i più a rischio per le modalità del bere episodico ma eccessivo che facilmente determina concentrazioni ematiche di

alcol molto elevate
TUTTO IL MONDO È PAESE Anche la Food and Drug Administration (FDA), l'ente governativo statunitense che si occupa della

regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, si è pronunciata nel novembre 2010 contro i prodotti alcolici con

caffeina aggiunta, contenuti in lattine coloratissime e graficamente accattivanti e dai nomi evocativi, chiamate nel gergo

giovanile «black out in lattina». L'invito ai produttori è stato quello di ritirare o modificare la composizione di queste

bevande in quanto «pericolose per la salute». Secondo le sue abitudini la FDA ha poredisposto anche un documento

informativoper il pubblico. Ma oltre al divieto al commercio o alle avvertenze ai consumatori, secondo Scafato: «E'

importante una buona informazione. In tutti i locali dove si distribuiscono bevande alcoliche sono esposte le tabelle

predisposte dall'Istituto Superiore di Sanità che indicano le quantità di bevande con cui si raggiungono concentrazioni a

rischio. E chiunque può rilevare che oltre alle quantità assunte hanno un'influenza notevole l'età, il sesso, il peso

corporeo. Inoltre è necessario un cambiamento culturale: i giovani devono capire che ci si può emozionare e divertire anche

senza sostanze e senza doping, alcol o caffeina che siano.»