Botte e insulti a nigeriana "Ti facciamo diventare bianca"
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di Giuseppe Filetto
Genova.it 20 aprile 2009
Schiaffi ed insulti. «Prendi la benzina - ha detto uno dei due giovani genovesi all´altro -: la bruciamo viva». Forse l´amico non ha trovato liquidi infiammabili o è stata una messinscena. È tornato con un estintore: «Adesso ti facciamo diventare bianca», avrebbe detto uno dei due alla poveretta. Spruzzandola di polvere.
Vittima, stile Arancia Meccanica, una prostituta di colore, una nigeriana che domenica, poco prima dell´alba, è stata caricata su un´auto in via De Marini, a Sampierdarena. Con il pretesto di una prestazione a pagamento. L´aggressione non è stata una punizione perché la donna è sconfinata in territorio (Lungomare Canepa) controllato dal racket della prostituzione albanese e dell´Europa dell´Est. Ma un raid razzista. Lei ha chiesto che potesse salire in macchina anche la sua amica, ma i due non le hanno dato il tempo, sono ripartiti con la Renault Megane, ed uno di loro, in possesso di un piccolo telecomando, ha aperto un garage, sotterraneo all´edificio in cui ha sede Telecity. La donna, 26 anni, ha capito che i due, con ogni probabilità imbottiti di coca o di alcol, non cercavano sesso. Sono stati minuti di paura. Di violenza gratuita. Lei ha urlato, chiesto aiuto, è riuscita a suonare un campanello interno. Alle 5.30 alla centrale del "113" è giunta la chiamata della vigilanza. Quando la Volante è arrivata in via De Marini, i due stavano per dileguarsi, ma sono stati acciuffati e ammanettati. La prima preoccupazione è stata: «Ma adesso ci tenete dentro tanto tempo? Finiamo sui giornali e rischiamo di perdere il posto. Tutto per colpa di una puttana». Ieri, poco prima di mezzogiorno, per loro si sono aperte le porte di Marassi: devono rispondere di sequestro di persona, insulti razziali (Legge 205), rapina (le hanno rubato l´incasso della nottata) e lesioni. La giovane, infatti, è ricoverata all´ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, sia per lo shock, che per i calci e i pugni ricevuti. Ad uno dei due aggressori sono stati sequestrati un manganello telescopico ed uno spray urticante. I due, 32 e 26 anni, non hanno precedenti: il più giovane è un operaio delle Riparazioni Navali ed abita a Sampierdarena, l´altro è impiegato di una ditta di via De Marini e risiede sopra Corvetto. Non sarebbero riconducibili ad aree dell´estrema destra. Negano di avere usato violenza: «È la nostra parola contro la sua», ripetono. Anche se le testimonianze della prostituta fanno pensare che a spingere l´aggressione sia uno sfrenato odio razziale