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Braun School of Public Health and Community Medicine: la prevenzione inizia tra i banchi di scuola

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Droga tra gli studenti colombiani, la prevenzione comincia sui banchi di scuola

Uno studio condotto da ricercatori colombiani, ha dimostrato come l’uso di sostanze illegali può essere ricondotto a fattori esterni come la condizione sociale dell’individuo. Nel 2006, è stato somministrato un questionario standardizzato e anonimo a 2.279 studenti facenti parte di 23 scuole di Bogotà, con un’età media pari a 14,8 anni (SD= 1,2). Il 32,1% del campione ha dichiarato di aver avuto almeno una volta nella vita l’occasione di fare uso di sostanze illegali, ma non le ha mai usate: questo campione è suddiviso: il 20,5% degli alunni ha avuto possibilità di usare marijuana con un’età media pari a 13,8 anni (SD=1,5), il 15,9% inalanti con un’età media di 12,1 anni (SD=2,3), 8,9% ecstasy età media 14 anni (SD=1,8), 6,4% cocaina con un’età media di a 14 anni (SD=1,8) ed infine una sostanza simile al crack conosciuta come “bazuco” 3,3% con un’età media di 14 anni (SD=1,7). I ricercatori, hanno inoltre notato, che tra gli studenti che hanno avuto la possibilità di fare uso di droga, il 23,1% l’ha utilizzata, e le sostanze con la prevalenza maggiore risultavano essere gli inalanti (35,1%). Tra gli studenti che hanno dichiarato di non fare uso di droga, più della metà non ha mai conosciuto l’opportunità di usare la marijuana (47,7%), gli inalanti (52,5%), la cocaina (71,3%), il “bazuco” (82,4%) o l’ecstasy (63,0%). Da un’analisi multivariata, seguendo specifici modelli di regressione logistica, i ricercatori hanno evidenziato che per il genere maschile è più probabile la possibilità di avere un’occasione almeno una volta nella vita di fare uso di cocaina rispetto alle femmine (AOR = 2,4 ; IC=1,6 , 3,6) o della marijuana (AOR = 1,2 ; IC 95= 1,1 , 1,3 ). Quindi gli studiosi affermano che bisogna seguire delle strategie di prevenzione nelle scuole e che dovrebbero essere definiti dei progetti target per tutte le possibili reti di influenza.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)