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Brescia: alcolisti sempre più giovani e a rischio

cufrad news alcologia Brescia: alcolisti sempre più givani e a rischio


«Più giovani e più a rischio»

Il nuovo volto dell'alcolismo

L'INIZIATIVA. Il ministero della Salute ha proclamato aprile «mese della prevenzione alcologica». Dal 2001 è triplicato il numero di persone inviate ai Noa. E 450 sono state mandate nel 2011 dalla Commissione patenti

Dimenticate il clichè dell'uomo ai margini della società, che per solitudine e ignoranza non può rinunciare alla bottiglia: oggi i pericoli dell'alcol sono più insidiosi e multiformi, e riguardano soprattutto il come si beve. «IL NUMERO degli alcoldipendenti in senso stretto è diminuito, ma sono cresciute le diagnosi di abuso e le persone che in determinati contesti bevono in maniera smodata», spiega Fabio Roda, direttore del Servizio alcologia di Asl Brescia. Di pari passo sono aumentati i rischi per i bevitori, sempre più coinvolti in consumi alcolici fuori pasto, secondo stili tipici dei paesi nordeuropei, e nel binge drinking, ovvero il bere fino allo sfinimento per stordirsi o sballare, soprattutto nei locali notturni e nei week end, un'abitudine che interessa principalmente i giovani dai 18 ai 24 anni. Se si aggiunge che il 18-20 per cento dei giovanissimi sotto i 16 anni si è già accostato all'alcol e confessa di aver sperimentato ubriacature multiple (dati di un'indagine condotta su 18 istituti del Bresciano, 149 in tutta la Lombardia), si comprende l'allarme per un problema di salute pubblica che trascina dietro di sé almeno 60 patologie organiche e neuropsichiche, oltre al rischio aumentato di incidenti stradali (si stima che 1 incidente su 4 sia ascrivibile all'alcol).

 

PER QUESTO il Ministero della Salute ha proclamato aprile «mese della prevenzione alcologica», cui partecipa anche l'Asl di Brescia per informare e sensibilizzare la popolazione sui rischi alcol correlati: in corso Zanardelli nelle giornate di venerdì 13 e 20 aprile (dalle 14 alle 17) e di sabato 14 e 21 aprile (dalle 9.30 alle 12) verrà posizionata una stazione mobile dell'Asl dove gli operatori forniranno brevi consulenze, offriranno prove etilometriche, distribuiranno materiale informativo e questionari di autovalutazione. «È l'occasione per uscire dagli ambiti istituzionali e incontrare i cittadini delle diverse fasce di età nel segno della prevenzione», sottolinea Carmelo Scarcella, direttore generale Asl di Brescia, affiancato dal direttore sociale Anna Calvi. IL NUMERO delle prese in carico da parte dell'Asl con i Nuclei operativi alcoldipendenze (Noa) è in costante aumento, si è passati dai 416 del 2001 ai 1550 del 2011 (un'utenza che supera le 2 mila persone se si considera anche l'offerta dei Servizi multidisciplinari integrati gestiti dal privato sociale). Solo nell'ultimo anno si è registrato un incremento del 10 per cento. «Questo significa che il problema viene percepito maggiormente e sempre più persone scelgono di rivolgersi ai servizi per risolverlo», spiega Mariagrazia Fasoli, direttore dipartimento dipendenze Asl. Ad incidere anche la quota sempre più significativa di persone trovate alla guida in stato di ebbrezza e inviate ai Noa dalla Commissione patenti Asl (450 nel 2011). L'80 per cento degli utenti presi in carico sono maschi, la maggior parte (60 per cento) ha un lavoro e un buon livello di istruzione. La bevanda alcolica più consumata è il vino, mentre sono in diminuzione i superalcolici e la birra. Ai Noa, situati a Brescia, Sarezzo, Leno e Salò, è possibile accedere in anonimato e senza impegnativa del medico curante.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)