Brescia: l'ASL punta all'intervento domiciliare
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È stato un 2009 all'insegna di nuove progettualità per l'Asl di Brescia. E il 2010 inizierà sotto una nuova immagine, visto che il vecchio logo Asl sparirà e lascerà spazio alla rosa camuna della Regione Lombardia, per uniformare tutte le Asl del territorio e rimarcare l'appartenenza al sistema regionale integrato.
DURANTE IL BILANCIO per l'anno che va a concludersi il direttore generale Carmelo Scarcella si è soffermato sui nuovi servizi attivati dall'Asl, come il Centro territoriale per le malattie rare, l'implementazione dell'attività distrettuale di assistenza territoriale - i cosiddetti «ospedali di comunità» dove il medico di famiglia può gestire dei posti letto per pazienti anziani o cronici, in alternativa al ricovero in ospedale - con l'apertura della sede di Leno che va ad aggiungersi a quella di Orzinuovi, e che verrà completata ad inizio 2010 con una terza sede a Gardone Riviera.
«Si è proceduto alla riorganizzazione del Dipartimento Dipendenze per rispondere a bisogni sempre più rilevanti, come il problema dell'alcolismo, con l'istituzione di una struttura complessa per le alcoldipendenze con altri tre nuclei specializzati - i Noa - a Leno, Sarezzo e in Val Sabbia, in aggiunta a quello cittadino», dice Scarcella. È stato inoltre creato un Centro per i cocainomani socialmente inseriti.
Il 2009 verrà anche ricordato come l'anno dell'influenza pandemica A/H1N1 e della contaminazione dell'acquedotto a San Felice del Benaco, «due emergenze che hanno messo alla prova i nostri assetti organizzativi e ci hanno stimolato a rimodulare il nostro lavoro, creando una rete di collaborazione con le realtà del territorio per affrontare la crisi sanitaria a 360 gradi», dice il direttore sanitario Francesco Vassallo. Riguardo all'influenza stagionale che si è associata a quella da virus A/H1N1, sono buoni i risultati ottenuti nella campagna vaccinale avviata dall'Asl, dal momento che il 75 per cento della popolazione target (cioè le persone con più di 65 anni di età) è stata vaccinata. Meno eclatanti, come del reato in tutta Italia, i risultati della campagna di vaccinazioni contro l'influenza A, «anche se l'Asl di Brescia si è collocata al primo posto fra le Asl lombarde quanto a numero di vaccini somministrati, che sono stati 22 mila, di cui 14 mila direttamente nelle nostre sedi ambulatoriali».
COL NUOVO ANNO si rafforzerà anche nel bresciano un progetto strategico di assistenza domiciliare voluto dalla Regione, per realizzare Centri di assistenza domiciliare (Cead) capaci di coordinare e unificare le attività socio sanitarie e assistenziali realizzate da Asl e Comuni. «Il 29 dicembre verrà firmata una delibera per attivare il primo Cead nel distretto di Brescia - anticipa Scarcella -, grazie a un protocollo sottoscritto con il Comune di Brescia per dare avvio alla nuova esperienza, che rappresenta un ulteriore passo avanti».
Presenti allo scambio di auguri il direttore sociale, Anna Calvi, che ha ricordato l'impegno aziendale sul fronte anti-mobbing e Giovanna Piazza per il direttore amministrativo Pietro Colombi.
«I risultati che abbiamo raggiunto sono dovuti al lavoro di tutti i dipendenti dell'azienda», ha riconosciuto Scarcella, ricordando che nell'attività dell'Asl - che a differenza degli ospedali non segue malati acuti, ma si concentra su cronicità e prevenzione - i risultati sono meno visibili e gratificanti, perché vanno colti nel lungo termine.