Brescia: progetti di prevenzione contro l'abuso alcolico dei giovani
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Alcol e «sballo», i giovani giocano in difesa
PROGETTI. Ascolto individuale, coinvolgimento, sport e giochi le armi utilizzate dalle cooperative Il Calabrone, La Vela e San Giuseppe per
fare prevenzione
Tra i gruppi c'è la crescente attenzione ad astenersi dal bere se si guida , ma sono poco valutati i danni per la salute
L'abitudine a bere alcolici si diffonde sempre più anche tra gli adolescenti, con punte fino agli under 12 Rinforzare le abilità dei ragazzi,
offrire nuove consapevolezze, aprire pagine di riflessione: è così che si combatte il rischio di cadere nella rete degli stupefacenti o
dell'abuso di alcol fra i giovanissimi, secondo i più recenti indirizzi formativi.
Su questa traccia hanno lavorato le cooperative Il Calabrone, La Vela e San Giuseppe, con il coordinamento del Comune di Brescia, per fare
prevenzione fra i ragazzi sull'onda di tre progetti biennali, che ora sono giunti a conclusione.
«Per realizzare queste iniziative abbiamo investito 146 mila euro all'anno, perché crediamo nell'educazione ai corretti stili di vita - dice
l'assessore alla Persona e Servizi sociali, Giorgio Maione -. La vera svolta è stata riuscire a parlare a tutta la città, raggiungendo le
diverse aree che prima non erano coperte, e coinvolgendo non solo le scuole, ma anche gli oratori, le famiglie e le comunità».
IL PRIMO PROGETTO a cura del Calabrone, intitolato «Gioco - Giovani competenti», ha coinvolto le circoscrizioni Est e Nord con l'obiettivo di
aiutare adolescenti e preadolescenti a compiere scelte di tutela di sé e della propria salute riguardo alle sostanze stupefacenti.
Come spiega il coordiantore Massimo Ruggeri, si è abbassata l'età dei destinatari degli interventi, partendo dalle scuole elementari, e
coinvolgendo anche una decina di oratori e le scuole medie, e utilizzando il metodo dell'ascolto individuale di genitori e ragazzi.
«Stupefacy» è il nome del secondo progetto realizzato dalla cooperativa Il calabrone, rivolto alle scuole superiori della città e centrato
sulla prevenzione dell'uso di stupefacenti fra i ragazzi più grandi: 18 gli istituti coinvolti, per un totale di 1400 ragazzi raggiunti e 65
gruppi-classe.
«Sono state sperimentate nuove modalità di intervento, integrandole con la didattica e coinvolgendo gli studenti in azioni di
sensibilizzazione verso la città», spiega Cristian Marmaglio che ha seguito il progetto. Sono stati realizzati lavori sulla prevenzione ed è
stata pensata un'agenda come strumento di prevenzione sull'uso di sostanze.
L'ULTIMO progetto biennale, «Bs centro ovest: da casello a casello», nell'ambito dell'iniziativa «Effetti collaterali», ha interessato i
territori delle circoscrizioni Centro e Ovest sempre sul tema degli stupefacenti, a cura delle cooperative San Giuseppe e La Vela,
intercettando più di duemila ragazzi.
È stato anche realizzato un percorso di ricerca-azione per orientare le attività sul fenomeno del consumo giovanile di alcol, come sottolinea
il referente Marco Grechi. Fra i dati più significativi emersi tra i gruppi c'è la crescente attenzione ad astenersi dall'alcol se si guida,
ma la scarsa considerazione di danni e rischi per la salute; la difficoltà dei più giovani ad astenersi o moderarsi dovuta alle pressioni del
gruppo di amici o alle spinte commerciali; l'associazione sempre crescente, anche in età precoce, tra alcol e divertimento; la connessione
tra gli episodi di consumo e altri aspetti quali la disponibilità di denaro e la capacità di porsi in relazione con gli adulti.
Lisa Cesco
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)