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British Medical Journal: cocaina e sindrome coronarica acuta

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Cocaina e sindrome coronarica acuta nei pronto soccorsi USA

La cocaina è una delle sostanze più comunemente riferita tra i pazienti che si recano al Pronto Soccorso per forte dolore toracico, tanto che il 17% risulta positivo al test su urina. A causa delle sue proprietà simpaticomimetiche, l’intossicazione acuta da cocaina è associata a grave ipertensione, vasospasmo coronarico, infarto miocardico e arresto cardiaco. Un recente studio americano pubblicato sulla rivista BMJ ha analizzato l’utilizzo di test diagnostici per la sindrome coronarica acuta in pazienti che riferivano l’uso di cocaina, e la probabilità di un attacco coronarico nei consumatori di cocaina rispetto ai pazienti non utilizzatori.
A tale scopo, lo studio ha esaminato i dati ottenuti da un ampio studio multicentrico nazionale sui pazienti affetti da dolore toracico (17.713 casi) che si sono presentati tra il 1999 e il 2001 presso il Pronto Soccorso di 8 ospedali americani. In quasi 250 casi (2%) è stato riferito l’uso di cocaina; questi pazienti sono stati quindi confrontati con un gruppo di controllo corrispondente per età, sesso e malattia coronarica. Dai dati raccolti è emerso che i consumatori di cocaina che si sono rivolti al pronto soccorso per forte dolore toracico, ma senza alterazioni ECG e senza rischio di infarto miocardico, sono stati sottoposti a test diagnostici in percentuale simile a quella dei non utilizzatori (9,6% vs 8,0%). Inoltre, il rischio di sindrome coronarica acuta nei 30 giorni seguenti è risultato piuttosto basso, infatti si sono verificati quattro esiti cardiovascolari avversi (1,6%) tra i consumatori di cocaina e sette casi (2,8%) nel gruppo di controllo. La storia clinica e l’uso auto-riferito di cocaina rappresentano criteri di ingresso clinicamente rilevanti per i medici al fine di decidere gli accertamenti necessari per il paziente. La possibilità di creare registri nazionali da cui estrarre dati epidemiologici può rappresentare uno strumento importante per individuare modelli di pratica clinica più efficaci e permettere un utilizzo più efficiente delle risorse.
 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)