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Metamfetamine: consumarle in gravidanza aumenta il rischio di problemi comportamentali nei bambini

I bambini tra i 3 e i 5 anni le cui madri abbiano usato metamfetamine in gravidanza sono esposti a un rischio più alto di avere problemi comportamentali come depressione, ansia e disturbi da iperattività e deficit dell'attenzione, aggressività, impulsività, prepotenza.E' quanto emerso da uno studio realizzato presso la Brown University di Providence da un team di ricercatori che per primi si sono concentrati sui problemi comportamentali nei bambini, causati dall'uso di metamfetamine da parte delle madri durante la gravidanza, dopo aver constatato che la maggior parte degli studi si è sempre concentrata sui problemi di crescita e neurologici nel feto e nel neonato. I dati sono stati estrapolati da quelli di uno studio nazionale realizzato negli Stati Uniti, l' Infant development, environment and lifestyle study", ed sono stati selezionati due campioni: 166 bambini esposti a metamfetamine durante la vita intrauterina e 164 bambini non esposti. E' emerso che i 166 bambini esposti alle metamfetamine, comparati al gruppo di controllo, hanno mostrato maggiori rischi di sviluppare problemi comportamentali mentre tra i bambini di 5 anni è emerso un numero più elevato di iperattività e deficit dell'attenzione.L'dentificazione precoce di problemi e sindromi comportamentali nei bambini, osservano gli autori dello studio, è molto importante e può agevolare lo sviluppo di programmi d'intervento preventivo. Programmi che, se avviati per tempo, possono ridurre il rischio per i bambini esposti alle metamfetamine durante la vita uterina di scivolare in gravi patologie psichiche e nella delinquenza in età adulta.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)