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Bruxelles: nuova regolamentazione per il consumo di assenzio

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Assenzio: Bruxelles studia nuove regole

L'assenzio, classificato come distillato, è una bevanda alta gradazione alcolica all'aroma di anice derivato dai fiori e dalle foglie dell'assenzio maggiore (Artemisia absinthium), dal quale prende il nome. Il suo uso provocherebbe effetti allucinogeni, tanto apprezzati dai poeti maledetti nella Francia dell'800; si è quindi radicata un’opinione comune che questo superalcolico fosse dannoso per l’organismo. Proprio per la sua azione psicotropa, nel corso del tempo l'assenzio è stato sia proibito che legalizzato e viceversa, nei in molti paesi. In Italia ne fu vietata la somministrazione nel 1931 per esser poi riabilitato nel 1992 (in funzione di una direttiva europea che toglieva il divieto generale e lasciava ai singoli stati la regolamentazione). Negli Stati Uniti è vietato, mentre in tutta la penisola iberica non ha mai subito limitazioni. Oggi da Bruxelles giunge la notizia di una revisione normativa da parte delle autorità EU affinché vi sia chiarezza circa quale prodotto può essere denominato e commercializzato con questo nome. Al centro della polemica e sotto osservazione è il tujone, una sostanza in esso contenuta i cui effetti (alcuni studi) paragonano al THC della cannabis. Il nodo da risolvere è relativo al nome, difatti per chiamarsi assenzio il prodotto dovrebbe contenere tra i 5 e i 35 mg di tujone per kilogrammo. La Francia ha espresso alcuni dubbi sostenendo che il problema non deve essere equivocato, poiché se si ritiene che l'assenzio faccia male, allora la strada da percorrere non può essere quella di chiamare assenzio anche ciò che non lo è. Al contrario Berlino sta facendo pressioni affinché possano essere denominate assenzio anche le bevande senza tujone (al fine di ridurre i rischi alla salute).

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)