Bulimia e anoressia, si può fuggire dalla prigione del cibo
Bulimia e anoressia, si può fuggire dalla prigione del cibo
Il senso di vuoto opprime chi ne soffre, schiavo di schemi emotivi che non sono immutabili
I disordini alimentari sono diventati nell'ultimo ventennio una vera e propria emergenza di salute mentale per i loro effetti devastanti se non trattati con metodi e tempi adeguati. Secondo la American Psychiatric Association (Apa), solo una bassa percentuale di anoressici guarisce. Nella maggior parte dei casi si ottengono buoni risultati. Frequentemente permangono nei pazienti sintomi ossessivo-compulsivi, fobie e abuso di sostanze. I due terzi degli anoressici continuano ad avere problemi di relazione con cibo e peso corporeo e il 40% manifesta sintomi bulimici. Anoressia e bulimia sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che quindi richiedono un trattamento sia del problema alimentare in sé sia della sua natura psichica.
Dal punto di vista fisico, gli effetti della malnutrizione comportano ulcere intestinali e danni permanenti ai tessuti dell'apparato digerente, seri danni cardiaci, al fegato e ai reni, problemi al sistema nervoso, con difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, danni al sistema osseo, ecc.
Le ripercussioni psicologiche comportano depressione, basso livello di autostima, senso di vergogna e di colpa, difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari, sbalzi di umore, tendenza a comportamenti maniacali, propensione al perfezionismo.
Il soggetto bulimico cerca di riempire un vuoto interiore attraverso il comportamento memorizzato fin dalla nascita come soluzione del primo disagio percepito. La caratteristica principale dell'anoressia nervosa è il rifiuto del cibo, ma chi soffre di tale disturbo ha sempre una intensa fame e appetito. Il rifiuto di mangiare nasce dalla forte paura di ingrassare e dalla necessità di controllare l'alimentazione.
L'anoressia si manifesta in due modalità: con restrizioni che determinano la riduzione degli alimenti ingeriti, con abbuffate e successiva eliminazione come vomito autoindotto, uso inappropriato di pillole lassative e diuretiche e iper-attività fisica. Le caratteristiche tipiche del comportamento bulimico sono date dall'ingestione di una quantità eccessiva di cibo in un arco di tempo molto stretto e solitamente di nascosto da altri, impossibilità di controllare il proprio comportamento e successivo stress emotivo molto forte.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.iltempo.it/rubriche/salute/2015/07/31/bulimia-e-anoressia-si-puo-fuggire-dalla-prigione-del-cibo-1.1443520
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)