Cagliari: dati sul gioco d'azzardo
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CAGLIARI - Il gioco on-line è estremamente pericoloso proprio perchè dalla solitudine della propria casa il giocatore non ha freni né inibitori né di tipo pratico: ha infatti 24 ore su 24 la possibilità di accedere al gioco senza incorrere nello "sguardo" degli altri. Viene in questo modo a mancare anche la funzione socializzante del gioco che diviene un rituale solitario e, facilmente, una compulsione. E' quanto emerso nel corso del Convegno "Se non giochi..vinci", organizzato dall'assessorato della Pubblica Istruzione della Provincia di Cagliari, guidato da Valentina Savona.
Secondo le proiezioni fornite dal Dipartimento dipendenze U.O. Dipendenze da alcol, tabacco e gioco d'azzardo dell'Asl 8 di Cagliari, basati sui casi trattati al centro, il giocatore d'azzardo è nel 72% dei casi uomo e nel 28% donna. I maschi sono molto spesso coniugati (55,56%), spesso celibi (41,67) e raramente separati o divorziati (2,78%), mentre le donne sono quasi sempre coniugate (78,57%), qualche volta separate o divorziate (14,29%) e raramente nubili (7,14). Complessivamente, il 62% delle volte il giocatore d'azzardo è coniugato, il 32% celibe o nubile e solo il 6% delle volte separato o divorziato.
La tipologia di giochi preferita dalle donne è il gratta e vinci (71,43%), seguita da new slot/ videopoker e lotto/superenalotto (entrambi al 14,29%), mentre la dipendenza maggiore degli uomini è da new slot e videopoker (58,33%), seguita da scommesse sportive e ippica (19,44%): seguono lotto e superenalotto (11,11%), gioco online (5,56%), poker e gratta e vinci (entrambi al 2,78%). Complessivamente, nel 46% dei casi la dipendenza è da new slot e video poker, nel 22% da gratta e vincvi, nel 14% da scommesse sportive e ippica, 12% lotto e superenalotto, 4% gioco on line e 2% poker. Quanto all'occupazione nella maggior parte dei casi la donna è casalinga (57,14%), occupata nel 35,71% e pensionata nel 7,14% dei casi, mai disoccupata. L'uomo, invece, è occupato nel 75% dei casi, disoccupato nel 13,89% e pensionato nell'11,11% dei casi. L'incidenza per età e sesso mostra che le donne più a rischio sono quelle tra i 40 e i 49 anni (64,29%), mentre le fasce d'età più pericolose per gli uomini sono quelle tra i 30 e i 39 anni e quella tra i 40 e i 49 (entrambe al 30,56%).
Non si segnalano casi di donne giovani, tra i 20 e i 29 anni, mentre i ragazzi che iniziano in quella fascia d'età sono l'8,33%. Se si analizza il grado di istruzione, la maggior parte sia degli uomini (52,78%) che delle donne (64,29%) hanno la licenza media inferiore, seguita da quella media superiore.. Minima la percentuale tra i laureati maschi (5,56%) e nulla tra le dottoresse .