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Cagliari: l'ACAT contraria alla scelta dell'ASL di accorpare servizi per le dipendenze e servizi psichiatrici

cufrad news alcologia alcol alcolismo Cagliari: l'ACAT contraria alla decisione dell'ASL di accorpare i servizi per le dipendenze e i servizi psichiatrici


«L'alcolismo non è una malattia»
I club Acat contro la scelta della Asl 8 di accorpare due strutture che si occupano di questi pazienti


CAGLIARI. La Asl 8 ha scelto di accorpare il servizio alcologico finora inserito nel Serd (tossicodipendenti) al Centro per i disturbi psichiatrici alcolcorrelati. La delibera ha trovato il consenso della Società italiana di neuropsicofarmacologia ma non quello dell'Arcat, l'associazione regionale dei club alcologici territoriali. Ce ne sono 85 di questi club in Sardegna, martedì si è tenuta una riunione straordinaria del direttivo regionale proprio per parlare di questa novità arrivata come un fulmine a ciel sereno. Dunque la scelta della Asl (ha spiegato la Asl stessa) nasce dall'esigenza di dare risposte multildisciplinari ai pazienti alcolisti sempre di più colpiti (spiega la Asl) anche da problemi psichiatrici che, se non riconosciuti e quindi trattati, rendono difficile l'approccio col paziente e con la sua famiglia.


Roberto Sanna presidente di Arcat interviene per dire: «Le statistiche assicurano che la percentuale di compresenza di problemi legati all'alcol e di problemi psichiatrici riguarda solo il 2 per cento dei pazienti. Da noi i gruppi composti da pazienti e famiglie si incontrano ogni settimana, i medici sono quelli del Serd e nel 2007 una delibera della Asl stabilì che i pazienti dovessero essere seguiti in locali diversi dal Serd e così è stato: il servizio alcologico funziona in via Peretti. Noi non contestiamo l'accorpamento del servizio del Serd al Centro per i disturbi psichiatrici alcolcorrelati, il punto è il ventilato smembramento dello staff che agisce in via Peretti. Questa della Asl è una scelta che riporta il trattamento dell'alcolismo agli anniSessanta e non è certo un passo avanti. L'alcolismo è un problema legato allo stile di vita, il suo trattamento va seguito da uno staff che abbia competenze bio-psico-sociali e questo staff esiste in via Peretti e, per intenderci, ne fanno parte anche psichiatra, psicoterapeuti, educatori.


Noi pensiamo che questo atto della Asl indicato come sperimentale sia in realtà una promozione di persone che hanno meriti che non conosciamo e che non ci conoscono. Il servizio gestito in via Peretti è un'eccellenza di livello nazionale, le famiglie fanno riferimento a questo servizio con i risultati che possiamo documentare.Se le famiglie dovessero andare al centro di salute mentale sarebbe un male perché dovrebbero sopportare lo stigma. Ma l'aspetto fondamentale che è alla base della nostra protesta riguarda l'impostazione che la Asl sembra voler dare alla gestione del paziente alcolista attraverso l'affidamento a un Centro gestito da un medico che ha un approccio diverso da quello che in vent'anni ci ha dato risultati positivi.


C'è infatti chi considera l'alcolismo non uno stile di vita ma una malattia. Si badi che in via Peretti il disturbo psichiatrico è ben considerato sia come eventuale causa dell'alcolismo sia come suo effetto. Ma dalla comunicazione che la Asl ci ha mandato si evince che in futuro si agirà come nelle strutture dove si tratta l'alcolismo come una malattia e quindi si somministrano farmaci per sostituire l'alcol, per sedare gli effetti ecc. Ecco, tutto questo è fuori dalla metodologia (Hudolin) che ci dà risultati positivi. Smembrare lo staff di via Peretti sarebbe il sistema per trasformare l'approccio metodologico col paziente alcolista. E' questo che ci preoccupa. Chi sarà il primario della nuova struttura, invece, non è davvero un nostro problema».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it