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Calascibetta (EN): tavola rotonda sulla diffusione dell'alcolismo tra i giovani

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Calascibetta. Tavola rotonda sulla diffusione dell'alcolismo tra i giovani anche con testimonianze dirette
«Il confronto può aiutare a guarire»
Calascibetta. "La sola medicina non può fare miracoli, occorre che gli alcolizzati entrino a far parte dei club (Aicat), dove possono confrontarsi con l'insegnante-servitore, con i propri familiari ma anche con chi in passato è stato vittima dei fumi dell'alcol".

È stato questo uno dei passaggi fondamentali (pronunciato dalla neuropsichiatra Geppina Savoca) avvenuto in occasione dell'interessante conferenza sull'alcolismo tenutasi a Calascibetta domenica scorsa.

All'incontro, organizzato dalla Fidapa, presieduta dalla dott. Maria Cristina Russo, e dall'Aicat provinciale, sono intervenuti la neuropsichiatra, nonché assessore alle Politiche Sociali Geppina Savoca, lo Psichiatra Michele Parisi, il comandante della Polizia Municipale di Calascibetta Piera Dello Spedale Venti e Stefano Armenio, membro del Cat (Club degli alcolisti), la cui forte testimonianza di ex alcolista dovrà far riflettere tutti i presenti. A portare il saluto dell'Amministrazione comunale è stata l'assessore alle Politiche sociali Maria Grazia Macaluso.

Una problematica quella dell'abuso di alcolici che purtroppo è presente (giovani compresi) anche nel territorio xibetano. Alcune persone però non hanno il coraggio di parlarne, di farsi aiutare. In altri casi sono gli stessi genitori a nascondere la patologia dei figli. "Le persone che vivono il problema dell'alcol devono avere il coraggio di chiedere aiuto, di parlare con i familiari, i parenti e gli amici. Occorre insomma una esperienza condivisa" ha sottolineato durante il suo interessante intervento lo psichiatra Michele Parisi.

"Fondamentale comunque è l'aiuto che giunge da tutta la società civile. Nessuno infatti deve pensare che il problema interessa solo gli altri. Le tensioni correlate all'alcol nascono in famiglia. Dunque - ha concluso lo psichiatra Parisi - tutti siamo a rischio".

I dati che emergono dalla Relazione del ministero della Salute su alcol e problemi correlati sono alquanto allarmanti per le adolescenti. Le consumatrici tra 14 e 17 anni - si apprende - sono raddoppiate nell'arco di 15 anni, raggiungendo il 14,6 per cento nel 2010. Da non dimenticare - è stato detto dai convegnisti - che l'abuso di alcol è una delle cause di tumori alla mammella per le donne. L'alcol inoltre è causa di morte anche per molti automobilisti che si mettono al volante ubriachi. "Trentamila decessi ogni anno" ha sottolineato durante il suo intervento il comandante della Polizia municipale di Calascibetta Piera Dello Spedale Venti: "Gli automobilisti devono sapere che superando la soglia di 0,5 g/l (stato di ebbrezza) scatta l'ammenda di 500 euro e la sospensione della patente, mentre con lo 0,8 g/l (stato di ubriachezza) l'ammenda varia da 800 a 3200 euro, inoltre vi è la sospensione della patente e scatta il penale".

I neopatentati, ma anche chi trasporta dei civili - ha concluso il comandante- non possono assumere alcolici per nessun motivo. Il loro tasso alcolico deve essere pari a zero"(sarebbe interessante riproporre l'intervento del comandante dei Vigili nelle scuole del paese).

Ma la testimonianza più forte è stata quella di Stefano Armenio, ex alcolista: "In poco tempo ho perso tutto, famiglia compresa. Ci sono voluti ben sette anni per potere agganciare nuovamente i rapporti con i miei figli. Ero ridotto quasi come un barbone, poi, prima i miei nipoti e successivamente i componenti del club alcolisti mi hanno dato la forza per risalire la china. È stata molto dura, ho visto amici morire, ma oggi sono orgoglioso per riavere acquistato la felicità e la fiducia di tutti".

Testimonianze e dati che devono far riflettere tutta la società civile.

Francesco Librizzi


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)