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Calciatori, «basta alcolici»

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Atleti dello Sluderno costretti a firmare un contratto di astinenza
TRENTINO
La società: così eviteranno di alzare il gomito prima della partita
SILANDRO. Domenica si gioca? Sabato si conduca vita sana: non si consumino alcolici. Non solo promessa all'allenatore o dovere morale, per i calciatori dello Sluderno è un impegno scritto. Si tratta di un'iniziativa "creativa" congegnata per affrontare il problema - di stretta attualità in Venosta - dell'abuso di alcol diffuso nelle fasce giovani della popolazione. Perché le regole per impedire ai ragazzi di ubriacarsi ci sarebbero, ma vengono agevolmente aggirate.
Insomma, risulta decisamente opportuno industriarsi per trovare soluzioni che contribuiscano ad arginare la piaga.
Perché un certo problema di alcoolismo giovanile si pone in val Venosta e nel suo capoluogo in particolare.
Ne fanno fede alcune iniziative da citare: all'ultima assemblea annuale dell'associazione sportiva di Silandro non è stato ammesso consumo di alcoolici, a Sluderno poi, in novembre, su iniziativa di Heiko Hauser, presidente dell'associazione sportiva e vicepreside dell'Istituto superiore di Malles, è stato fatto firmare ai tutti giocatori di calcio un contratto che prevede astinenza dall'alcool al sabato.
In estate i luoghi di consumazione sono i parchi pubblici, dove lattine e bottiglie di diverse bevande rappresentano le tracce del consumo, che vengono ripulite da benemeriti volontari.
Oltre un anno fa il comune di Silandro indisse una giornata di pulizia, alla quale parteciparono su espresso invito le associazioni del capoluogo venostano.
D'inverno i consumi avvengono invece nei locali, dove i giovani - come affermano alcuni gestori - portano con sé le bevande interdette ai minori di 16 anni, nascoste alla vista dentro gli zainetti.
Lattine di birra non presenti nell'assortimento del locale, vengono poi trovate a volte sotto i sedili.
Qualche proprietario sostiene di non poter perquisire gli zainetti privati. La conseguenza è che vi sono persone le quali si lamentano di disturbi notturni a causa di rumori provocati da giovani evidentemente resi euforici dall'alcool.
Da parte dei carabinieri sono state effettuate ispezioni nei locali, e anche a gestori di negozi sono state ricordate le loro responsabilità nei confronti di vendita di bevande interdette ai minori.
Divieti peraltro facilmente superabili con il ricorso agli acquisti da parte di amici in età consentita.
Nel centro giovani non si vende né si consente il consumo di bevande alcooliche, ma all'esterno dei locali dell'associazione cessano i divieti. Solo in certe festività vengono distribuite bevande ma sotto lo stretto controllo dei responsabili.
Contributi fondamentali alla soluzione del problema sembrano, a parere di numerosi educatori, dovrebbero provenire da varie parti.
In primo luogo la famiglia, quindi le istituzioni scolastiche e con il ricorso ad attività costruttive, quali sport e impiego costruttivo del tempo libero.