338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Camaiore (LU): pestato perché rifiuta l'alcol ai minorenni

cufrad news alcologia alcol alcolismo Camaiore (LU): pestato perché rifiuta l’alcol ai minorenni

Pestato perché rifiuta l’alcol ai minorenni

Si rifiuta di servire alcolici a minorenni e viene aggredito con un pugno e un calcio al volto. E’ la brutta avventura di Alessandro Cortopassi, 22 anni, barista del “Casomai Cafè” di Lido di Camaiore in Versilia.

«Venerdì scorso, intorno alla mezzanotte – racconta – mia madre stava servendo alcuni ragazzi seduti a un tavolo. Erano in sei, alcuni minorenni, li conosco di vista». A insospettire i titolari del locale è stato il fatto che solo uno di loro ordinava alcolici al bancone. A questo punto, come previsto dalla legge, la madre di Cortopassi ha chiesto ai ragazzi di esibire i documenti di identità, per verificarne l’età.

Solo uno, però, quello che aveva ordinato da bere fino a quel momento, ha mostrato la patente di guida. Gli altri, secondo quanto ricostruito, avrebbero invece detto di non portare dietro alcun documento. Per tutta la sera, secondo quanto affermano i titolari del “Casomai”, i ragazzi avrebbero anche tenuto alto il tono della voce, disturbando la conversazione degli altri clienti del locale.

«Quando ho notato – spiega ancora Cortopassi - che i maggiorenni ordinavano alcolici e poi li passavano ai minorenni sono intervenuto dicendo che non avremmo più servito da bere e chiedendo loro di lasciare il locale perché non possiamo vendere alcolici ai minori di 18 anni. A questo punto mi hanno colpito con un pugno su un occhio. Poi sono caduto e quando ero a terra ho ricevuto un calcio in faccia».

Di fronte a questa scena gli altri clienti del locale sono intervenuti riuscendo a fermare i giovani, che se ne sono andati. Nel frattempo la madre del barista chiamava il 118 e i carabinieri. Quando i militari sono arrivati sul posto, però, i sei ragazzi non c’erano più. Cortopassi, che a causa del taglio al sopracciglio aveva il viso coperto di sangue, si è quindi recato all’ospedale di Camaiore. «I medici – dice – mi hanno messo due punti di sutura per una lacerazione all’arcata sopraccigliare sinistra e sull’altro occhio ho dei lividi per il calcio in faccia».

Del fatto si occupano i carabinieri di Lido di Camaiore, che comunque non possono procedere d’ufficio perché le lesioni riportare dal titolare del bar sono guaribili in meno di 20 giorni. Però Cortopassi sta valutando la possibilità di sporgere querela, cosa per il quale ha 90 giorni di tempo. Solo dopo l’eventuale querela alla Procura, i militari dell’Arma potranno procedere all’identificazione dei giovani per capire anche chi ha materialmente colpito il barista e accertare le responsabilità di ciascuno.

La vicenda, comunque, non ha spaventato madre e figlio che già il giorno dopo avevano riaperto il locale, che peraltro si trova in piazza del Sacro Cuore, in una zona tranquilla della cittadina versiliese, lontana dai locali della “movida” che nel periodo estivo si riempiono di gente. «A noi – spiega Cortopassi – non era mai successo nulla. Abbiamo solo fatto rispettare la legge: quando abbiamo dei dubbi sull’età chiediamo sempre di mostrare un documento e continueremo a fare così perché è giusto. Non abbiamo nessuna paura e infatti già il giorno dopo avevamo riaperto alla grande».

A dimostrazione del fatto che dopo la brutta avventura madre e figlio vogliano tornare alla loro attività quotidiana, Alessandro Cortopassi ha anche pubblicato su Facebook la sua foto sorridente, con un vistoso cerotto sul sopracciglio ferito. E sul social network ha riscosso messaggi di solidarietà e auguri da parte degli amici del locale.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)