Cambia l'alimentazione: in 60 anni +300% carne e meno vino
Cambia l'alimentazione: in 60 anni +300% carne e meno vino
Dal dopoguerra ad oggi gli italiani hanno modificato profondamente la propria dieta come dimostra l'aumento del 300 per cento dei consumi di carne che si e' verificato negli ultimi 60 anni. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che ad aumentare in modo formidabile e' stato anche il consumo di frutta e verdura mentre e' diminuito quello di pane, pasta e vino che si e' ridotto di oltre un terzo. Il cambiamento - sottolinea la Coldiretti - ha riguardato anche gli aspetti qualitativi dell'alimentazione come il passaggio dalla pasta fatta a mano a quella industriale, la crescita della carne bovina rispetto a quella di pollo, l'arrivo di nuove varieta' di frutta come il kiwi negli anni '80, l'affermarsi dell'extravergine di oliva nei confronti del lardo e strutto presenti a nord dal dopoguerra e del successivo boom della margarina. Negli ultimi 60 anni sono aumentate - prosegue la Coldiretti - del 56 per cento le chilocalorie consumate mediamente al giorno dagli italiani. Profondi cambiamenti si sono verificati - prosegue la Coldiretti - anche dal punto di vista economico con una progressiva riduzione dell'incidenza della spesa alimentare sui consumi totali degli italiani che e' passata dal 45 per cento del 1950 al 15 per cento del primo decennio del ventesimo secolo. In questo ultimo periodo secondo il rapporto Censis/Coldiretti cresce l'attenzione alla qualita', alla sicurezza e all'impatto eco sociale. Una tendenza alla quale e' in grado di rispondere l'agricoltura italiana che dal dopoguerra e' diventata leader a livello internazionale con primati sul piano qualitativo, ambientale e sanitario.
L'agroalimentare Made in Italy ha conquistato nel 2009 la leadership nei prodotti tipici in Europa con 202 riconoscimenti, il maggior numero di imprese biologiche e il primo posto nella sanita' e nella sicurezza alimentare, con un record del 99 per cento di campioni con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. Il modello agricolo italiano e' vincente nel mondo dove ha conquistato primati nella qualita', tipicita' e nella salubrita' delle produzioni, ma anche - conclude la Coldiretti - nel valore aggiunto per ettaro di terreno, ovvero la ricchezza netta prodotta per unita' di superficie dall'agricoltura italiana, che e' oltre il triplo di quella Usa, doppia di quella inglese, e superiore del 70 per cento di quelle di Francia e Spagna.