Cambridge University: propanolo usato nell trattamento dell dipendenza da alcol
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Ansiolitici per alcolisti? Col propanolo dimentichi di volere un drink
Agli alcolisti verrà dato un farmaco, generalmente usato per trattare i disturbi dell’ansia e alcune patologie cardiache, nella speranza che li aiuti a smettere di bere definitivamente. Gli scienziati della Cambridge University ritengono che il propanolo possa bloccare alcune delle voglie che affliggono i tossicodipendenti. E annunciano di voler cominciare una prima sperimentazione clinica, a livello mondiale, entro la fine dell’anno.
I ricercatori sperano che l’assunzione del farmaco possa aiutare a prevenire quello che chiamano “cue-drug memory”, ovvero quel meccanismo in base al quale alcune persone e luoghi strettamente legati alla propria “storia alcolica” generano un impulso inconscio a bere.
Il trial clinico si fonda su alcuni esperimenti effettuati sui ratti che hanno mostrato come il farmaco è in grado di cancellare uno stimolo nel cervello dell’animale quando questo manifesta un forte impulso a bere. Il propanolo è un beta-bloccante, generalmente utilizzato per il trattamento di malattie cardiache e circolatorie, efficace anche nella riduzione dei sintomi di ansia, quali battito cardiaco accelerato o eccessiva sudorazione. Il propanolo agisce sui recettori beta-andrenergici nel cervello che contribuiscono a creare una memoria a forte carica emotiva. Gli scienziati credono che il farmaco possa funzionare rimuovendo le emozioni dalla memoria.
La Dottoressa Amy Milton, del Behavioural and Clinical Neuroscience Institute dell’Università di Cambridge, ha detto: “Tradizionalmente, la memoria veniva vista come un libro, che poteva essere accantonato, ma non cambia mai una volta stampato. Ora pensiamo che la memoria sia più simile a un documento di elaborazione testi: si può salvare e poi richiamarla, e dunque è possibile adattarla o addirittura eliminarne il contenuto”.
La sperimentazione clinica, finanziata dal Medical Research Council come parte di un programma quinquennale da 2,7 milioni, punta a reclutare decine di alcolisti entro la fine dell’anno. In caso di successo, potrebbe rivoluzionare gli approcci al trattamento dell’alcolismo cronico
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)