Campagne antifumo, sui giovani funzionano
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E' noto che le campagne di marketing sul tema del fumo possono influenzare i comportamenti e le convinzioni dei giovani a
questo proposito. Tuttavia, mentre sono note le ripercussioni sulla fascia d'età 12-17, poche sono le informazioni a
proposito dei risultati delle campagne sui giovani adulti, di età compresa tra i 18 e i 24 anni. Questa carenza di dati è
stata lo spunto per uno studio realizzato da un team di ricercatori dell'American Legacy Foundation volto a esaminare i
livelli di consapevolezza e l'effetto delle campagne nazionali sulle attitudini legate al fumo, sulle convinzioni e sulle
intenzioni rispetto al fumo dei giovani adulti. I dati sono stati raccolti tra il 2000 e il 2004, attraverso otto sondaggi
sottoposti a un campione di oltre 19mila giovani adulti tra i 18 e i 24 anni. L'elaborazione e l'analisi degli stessi è stata
invece effettuata nel 2009.
Dalle risposte è emerso che la maggioranza dei giovani adulti ha mostrato una reale consapevolezza rispetto ai contenuti
delle campagne che per circa metà degli intervistati significava l'intenzione di non iniziare a fumare e di smettere (tra i
fumatori).Questi risultati, osservano gli autori dello studio, suggeriscono che l'esposizione dei giovani adulti alle
campagne anti-fumo a loro rivolte può risolversi in alti livelli di consapevolezza e può aiutare a influenzare alcune di
queste attitudini e convinzioni a proposito del fumo. I messaggi contenuti nelle campagne anti-fumo rivolte ai giovani
possono quindi promuovere cambiamenti nelle attitudini e nei comportamenti dei giovani adulti. Questi ultimi sono infatti a
rischio sia di iniziare a fumare che di consolidare l'abitudine di fumare e sono contemporaneamente il target di riferimento
dell'industria del tabacco. E' quindi fondamentale considerare questa fascia di popolazione in fase di sviluppo e
implementazione delle politiche di contrasto del fumo.
diregiovani.it