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Campus smoke-free, un'altra università Usa si prepara a bandire i fumatori

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Campus smoke-free, un'altra università Usa si prepara a bandire i fumatori

"Pausa cicca" fuori dall'aula studio? In America potete scordarvela, almeno in una delle tantissime università "smoke-free" dove il fumo è

bandito da tutto il campus, anche nelle zone all'aria aperta e i fumatori possono coltivare il loro deprecabile vizio solo negli spazi

contrassegnati, lontani dalla vista e dai polmoni di chiunque altro.
Sono sempre di più negli Stati Uniti gli atenei che scelgono la linea dura contro il tabagismo, che negli States rappresenta un comportamento

ben più stigmatizzato che in Europa.
Alla lunga lista degli atenei anti-fumo, sta per aggiungersi l'Università del Southern Mississippi, che in questi giorni ha annunciato il

primo passo verso una nuova politica super-restrittiva che sarà pianificata nel corso del prossimo semestre all'interno del campus di

Hattiesburg. La nuova normativa prevede che sarà possibile fumare solo ed esclusivamente in aree dedicate contrassegnate da una apposita segnaletica. Ogni infrazione, a partire dalla primavera del 2012, costerà ai fumatori indisciplinati un'ammenda di 50 dollari.
La pubblicità, la distribuzione e la vendita di tabacco saranno vietate su tutta l'area del campus e i mozziconi potranno essere cestinati

solo nelle aree in cui è consentito fumare, mentre il denaro raccolto attraverso le sanzioni verrà riutilizzato per finanziare una aggressiva

campagna di sensibilizzazione che incoraggi i fumatori a smettere con l'aiuto del servizio sanitario studentesco.
Jodi Ryder, coordinatrice delle attività di promozione della salute del Southern Mississippi, commenta "Con questa nuova politica speriamo di

diminuire drastricamente le occasioni di esposizione ai rischi di fumo passivo e di creare in questo modo un ambiente di studio e di lavoro

più salutare. Personalmente spero anche che questo serva a scoraggiare i nuovi fumatori e a incoraggiare quelli "incalliti" a smettere,

rendendo il fumo sempre meno facile e socialmente accettabile".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)