Canicattini (SR): incontro su alcool e droghe tra i giovani
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L'iniziativa del Comune ha coinvolto il Liceo Scientifico
Canicattini - C'è stata grande attenzione e interesse, questa mattina al teatro Teamus di Canicattini Bagni, da parte degli studenti del locale Liceo Scientifico, per seguire il secondo degli appuntamenti programmati dal Comune, in sinergia tra gli assessorati ai Servizi Sociali, alla Pubblica Istruzione e alla Polizia Municipale, e dedicati ai giovani su temi di grande attualità, in questo caso: gli abusi di alcool e l'uso di droghe.
All'incontro erano presenti il sindaco Paolo Amenta, che ha fortemente voluto questi incontri con i giovani canicattinesi, la presidente del Consiglio comunale, Loretta Barbagallo, gli assessori Paolo Amenta, (Polizia Municipale), Nino Zocco (Pubblica Istruzione), la dottoressa Lucy Scuderi, assistente sociale del Comune, il comandante della Polizia Municpale, Giuseppe Casella, il dirigente della scuola professore Cesareo Panebianco, ed alcuni illustri ospiti che hanno portato la loro testimonianza, per le specifiche competenze, su un fenomeno, come quello delle "dipendenze", che coinvolge fasce giovanili sempre più consistenti. Sono infatti intervenuti il sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Siracusa, il dott. Andrea Norzi, il sociologo Sebino Scaglione, l'ispettore capo della Polizia Stradale, Salvatore Sampognaro, il comandante della Compagnia Carabinieri di Noto, cap. Massimo Corradetti, e don Salvatore Arnone, canicattinese, sacerdote al Santuario Madonna delle Lacrime Siracusa che molto si è occupato del fenomeno, in particolare collaborando con don Gelmini, fondatore delle Comunità Incontro. A fare da moderatore ai lavori è stata il Capo Settore Organizzazione Eventi del Comune di Canicattini Bagni, Paola Cappè.
Ad aprire l'incontro e a fare gli onori di casa è stato il primo cittadino, Paolo Amenta. Il sindaco di Canicattini ha condannato il mercato dell'illegalità e del traffico di droga che affonda i suoi tentacoli sulla vita di tanti giovani.
«Non vale proprio la pena - ha detto tra l'altro Amenta - sacrificare la propri vita, il proprio futuro, i propri sogni, per arricchire la criminalità organizzata che gestisce i traffici illeciti della droga. Ma c'è anche un fenomeno legato all'alcolismo, che come per la droga, nasce anche da insicurezze, sconfitte e debolezze a dare risposte alla propria vita e alle proprie aspettative. Tutti problemi che non appartengono al singolo ma alla collettività e del quale la politica deve occuparsi, per dare risposte e soluzioni. Al di là delle attività terapeutiche, è proprio quello che come Comune ci siamo impegnati a fare, con gli interventi di recupero del disagio, ma anche col mettere a disposizione dei giovani strumenti di socializzazione che possano permettergli di riappropriarsi del territorio, del destino del suo futuro. Questo lo scopo della Consulta giovanile che abbiamo presentato nei giorni scorsi. Un organismo dove i giovani siano protagonisti e possano programmare e sperimentare. Un organismo di autogoverno, che possa ridurre le distanze con il mondo dei grandi, spesso refrattario, e la pubblica amministrazione con i quali devono confrontarsi anche per trovare le soluzioni a problemi come l'uso di sostanze che ne possano alterare la personalità».
Dopo il sindaco Amenta hanno portato il loro saluto la presidente Loretta Barbagallo e gli assessori Paolo Amenta e Nino Zocco.
È stata poi la volta del dirigente del Liceo Scientifico, il preside Panebianco, che ha elogiato l'iniziativa del Comune di incontrare i giovani ma soprattutto di renderli partecipi alla vita della comunità con la Consulta. Ha parlato poi di rapporti necessari con la famiglia, il prof. Pane bianco. Quella famiglia che ancora nelle nostre aree rappresenta un'ancora ed un sostegno, così come delle istituzioni e, in particolare, della scuola. Libertà di agire e responsabilità, per Panebianco sono i due principi, del quale deve dotarsi il giovane per affrontare la vita.
Un intervento più tecnico, invece, quello del sociologo canicattinese Sebino Scaglione, che ha illustrati i risultati di una ricerca fatta dal suo gruppo di lavoro in questi anni, con i giovani delle 4° e 5° classi delle scuole superiori della provincia, proprio sull'uso di droghe ed alcool, raccolta in un libro "La febbre del sabato sera".
«Secondo la ricerca e le interviste fatte a questi giovani - ha sottolineato Scaglione - è emerso che nelle fasce dai 15 ai 24 anni, almeno il 20% dei giovani si sono fatti una canna, 5 su 100 hanno avuto esperienze con la cocaina, e 7 su 100 con ecstasy, e il 35% ha avuto problemi con l'alcool. L'approccio con le nuove droghe, purtroppo, non è più la depressione - ha continuato Scaglione - ma la convinzione di poter migliorare le prestazioni ed avere tutto e subito. Un concetto che non esisteva nel passato».
Dunque, un vero e proprio facile approccio con "bombe" che oltre a far male al fegato, distruggono il cervello, lasciando spesso danni irreparabili. Ma alcool e droga sono anche la causa di tanti incidenti stradali e di invalidazioni, come ha illustrato l'ispettore capo della Polizia Stradale di Siracusa, Salvatore Sampognaro.
«I dati Istat ci dicono - ha affermato Sampognaro - che nel 2008 i morti sulla strada sono stati 4734 e molti di questa erano giovani. Come se ogni anno scomparisse, un piccolo centro, per lo più abitato da giovani. Tra le maggiori cause c'è l'alcool e la velocità. Oggi il limite è di 0,5 grammi per litro di etanolo che ogni individuo che si mette alla guida può sopportare, oltre diventa un pericolo per se e per gli altri, e quindi va perseguito. Ma noi operatori che stiamo sulla strada, credetemi, preferiamo prevenire, educare, anziché reprimere o constare decessi».
Rispetto delle regole e, soprattutto, comprensione dell'informazione che deve essere trasmessa ai giovani, questi per il comandante della Compagnia Carabinieri di Noto, cap. Massimo Corradetti, i punti per salvaguardare la vita di un giovane. Mentre di rispetto della propria vita e di quella degli altri ha parlato l'assistente sociale del Comune, dott.ssa Lucy Scuderi. Un tema quello del rispetto delle regole che è stato ripreso anche dal comandante della Polizia Municipale, Casella, quale cardine per la tenuta di una società.
Di diritti e doveri, dei primi tre articoli della Costituzione, come punto fondamentale del vivere civile, ha tratto invece il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, Andrea Norzi
Come sempre a chiudere l'incontro, così come la volta scorsa, è stato don Salvatore Arnone, che il mondo giovanile conosce bene. «Bisogna ragionare con il cuore - ha detto don Arnone - per comprendere se stessi e gli altri. Per capire sino in fondo del valore di questa vita che va vissuta in libertà, rispettandola. Per fare questo però non c'è bisogno di seguire modelli, magari tronisti o protagonisti di grandi show, ma basta essere se stessi, senza essere le fotocopie di qualcosa o di qualcuno»