Caserta, rom tenta uno stupro
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Poi si pente e si denuncia ai carabinieri
IL MESSAGGERO.IT 8 febbraio 2009
CASERTA - Prima tenta di violentarla: la minaccia di morte con un coltello, la colpisce alla testa con una bottiglia quando lei cerca di opporre resistenza. Poi, quando la donna perde conoscenza, si spaventa e si pente. Chiama i carabinieri e a loro dice: «Arrestate pure me, ma salvate lei».
Gheorghe Gudruman, rom senza fissa dimora di 50 anni, ieri sera, nei pressi della stazione ferroviaria di Caserta ha tentato di violentare una donna lituana di 42 anni. Non era la prima volta che tentava di mettere in atto uno stupro. Lo aveva fatto già nel 2006, in provincia di Rimini. Allora, tre anni fa, fu indagato per aver violentato e sequestrato una sua connazionale. Secondo l'accusa, il rom costrinse la donna a subire diversi rapporti sessuali; per evitare che fuggisse la sequestrò addirittura all'interno di un garage di cui lui era custode.
Ieri sera lo stesso copione, ma con un finale del tutto diverso. Gudruman ha prima usato le maniere gentili. Alla donna ha offerto da bere, gin. Poi ha iniziato a usare le maniere forti: l'ha minacciata di morte, le ha portato via la borsa, e l'ha costretta a seguirlo in un capannone abbandonato, in un ex canapificio. Era notte fonda, l'1.30 passate. In zona quasi nessuno. La donna ha iniziato a reagire, a resistere allo stupro. È stato allora che Gudruman, in stato di ebbrezza come accertato dai carabinieri, l'ha colpita alla testa con una bottiglia di vetro. Ed è stato allora che l'uomo ha temuto di averla addirittura uccisa.
Il sangue dalla testa, la perdita di conoscenza della donna hanno fatto pentire lo stupratore che ha denunciato quanto avvenuto ai carabinieri. Ha chiamato il 112, ha supplicato l'intervento di una pattuglia dei carabinieri e ha, soprattutto, detto: «Ho tentato di avere un rapporto con la ragazza. Lei si è fatta male. Arrestate pure me, ma salvate lei». Quando i carabinieri della compagnia di Caserta - diretta dal capitano Giovanni Capone e dal tenente Fabio Bianco - sono arrivati sul posto, di cui il rom aveva fornito una precisa descrizione, hanno trovato la donna ferita e l'uomo in stato di choc. Ha tentato la fuga ma si è subito arreso.
Ora solo gli esiti degli esami medici potranno stabilire se la donna sia stata o meno violentata: lei, dopo aver perso conoscenza, ricorda a stento quanto accaduto. Di sicuro, come hanno accertato i medici, oltre alla ferita alla testa ha contusioni in tutto il corpo. Per Gudruman, invece, sono scattate le manette: l'accusa è di violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, rapina e lesioni personali.