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News di Alcologia

Catanzaro: successo delle giornate per la prevenzione dall'alcol 2011

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Successo per le giornate per la prevenzione dall'alcol 2011
Antonella Scalzi
Proseguono gli incontri - dibattito delle "Giornate per la prevenzione dall´alcol 2011" organizzate dall'Ara ovvero dall'associazione

recupero alcolisti di Giacobbe Perri in collaborazione con l'amministrazione comunale di Pianopoli. L'iniziativa che si è conclusandrà

venerdì, ha ospitato gli alunni dell'istituto "Gravina" di Crotone accompagnati dalle docenti Noemi Costanzi e Rosa Pontieri. A trattare i

diversi aspetti della dipendenza dall'alcol sono stati Giuseppe Perri, esperto nutrizionista dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro;

Bernardo Grande, direttore Area dipendenza sempre dell'Asp di Catanzaro e Salvatore Loiarro, educatore professionale del Sert del capoluogo di regione. Perri ha ricordato che fin dall'antichità il vino era ritenuto la bevanda degli dei, mentre per il culto cristiano ha un significato divino in quanto rappresenta il sangue di Cristo. «Da sempre, quindi, il consumo di vino e di alcolici in genere ha beneficiato di un grande consenso sociale nato prima di tutto in famiglia. L'abuso di alcolici - ha fatto notare l'esperto - non porta però uguale beneficio, ma soltanto gravi disturbi e disagi personali e sociali». Il nutrizionista ha ribadito che l'eccessivo consumo di alcol, unito all'assunzione di particolari farmaci, può costituire una miscela molto dannosa per l'organismo umano; inoltre bere troppo genera effetti altrettanto deleteri in gravidanza o durante l'allattamento. Il vino e le bevande alcoliche in genere possono aggravare lo scompenso cardiaco e favorire le patologie del fegato. Non bisogna poi associare tipi diversi di bevande alcoliche perché, anche in questo caso, la miscela diventa veramente devastante per il metabolismo corporeo. Nel corso dell'intervento è stato evidenziato che l'alcol è un sedativo ed ha un effetto tossico sui muscoli; la sua assunzione cronica provoca gastriti che favoriscono il cancro allo stomaco. Da ribadire, inoltre, che l' abuso di alcol altera e condiziona in maniera negativa le relazioni sociali. Perri ha rimarcato il fatto che «tra i ragazzi, purtroppo, si stanno diffondendo le abitudini contrarie tanto che l'alcol è la prima causa di morte tra le giovani generazioni, tra i 15 e i 29 anni».

Bernardo Grande ha spiegato che nel nostro Paese ci sono un milione e mezzo di alcolisti e altre tre milioni di persone sono ad alto rischio dipendenza. L'alcolismo cronico colpisce dai 25 ai 40 anni; negli ultimi anni sta venendo fuori l'alcolismo femminile, il bere solitario delle donne mentre gli uomini amano bere in compagnia anche nei luoghi pubblici. Inoltre, sempre negli ultimi anni sono aumentati i ricoveri dei giovani alcolisti nei reparti psichiatrici delle strutture sanitarie di tutto il territorio nazionale. L'abuso di alcol determina una serie di problematiche che incidono negativamente sulla sfera affettiva, sessuale, sociale e lavorativa. La dipendenza da alcol spesso si associa al consumo di altre sostanze nocive come la droga, facendo così accrescere il disagio e le problematiche sociali. L'esperto ha ricordato che per qualsiasi informazione o assistenza, si possono consultare i consultori o i Sert sparsi sul territorio; strutture sanitarie che garantiscono l'anonimato. Salvatore Loiarro ha esortato i ragazzi ad essere buoni informatori con i propri coetanei. «Se conoscete giovani, vostri amici, che hanno problemi con l'alcol o con altre sostanze che creano dipendenza - ha detto l'educatore del Sert - invogliateli a farsi aiutare, dite loro che ci sono strutture ed squadre di esperti pronti ad aiutarli per uscire dalla spirale dell' assuefazione fisica e psicologica». Proprio l'azione propositiva della gioventù sana che si rende conto che la dipendenza fa male «può essere il primo e miglior deterrente contro l'abuso di alcolici, operato purtroppo in maniera diffusa e sconsiderata da parte di molti ragazzi. L' esempio e lo sprone dei coetanei può fare da spinta propulsiva per trovare la giusta motivazione ad uscire dal tunnel, per non essere più schiavo della bottiglia o di altre sostanze nocive».