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Catinoni sintetici per via iniettiva: altra strada verso l'HIV

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Catinoni sintetici per via iniettiva: altra strada verso l’HIV
 

Fonte: 14th European AIDS conference


Titolo originale e autori: Katchman E, Savyon M, Chemtob D et al. An Outbreak of Primary HIV Infection among Injecting Drug Users in Tel Aviv, Israel Associated with Changes in the Illicit Drug Use Practices. 14th European AIDS conference, 16-19 october 2013, Brussels.- 


Registrata a Tel Aviv la diffusione su larga scala di un’infezione primaria da HIV fra persone che assumono sostanze psicoattive per via iniettiva, in relazione ai cambiamenti nelle pratiche di consumo delle sostanze stupefacenti. È quanto presentato da Katchamn e collaboratori della Tel Aviv University durante la 14esima conferenza europea sull’AIDS che si è tenuta lo scorso ottobre a Brussels in Belgio.
È noto come gli assuntori di sostanze stupefacenti per via iniettiva rappresentino una particolare popolazione a rischio di focolai di infezione da HIV. L’Università di Tel Aviv e il Ministero della Salute di Israele, dopo aver rilevato un aumento significativo del tasso di infezione primaria da HIV, hanno implementato una sorveglianza attiva e un’analisi dei fattori di rischio, raccogliendo dati demografici, clinici e di laboratorio, effettuando visite e interviste sul campo e determinando la genotipizzazione dell'HIV e le relazioni filogenetiche tra le sequenze virali. Dai dati è emerso che il tasso di nuove infezioni diagnosticate è risultato aumentato di sei volte dal maggio 2012 all’aprile 2013 e che tale infezione è risultata associata all'assunzione di droga per via iniettiva. Sono inoltre risultate frequenti gravi co-infezioni batteriche, causa comune di ricovero ospedaliero e co-infezioni da epatite C e da epatite B. Tutti i consumatori per via iniettiva HIV positivi intervistati hanno riportato come fossero da poco passati dall’eroina all’assunzione di combinazioni di catinoni e buprenorfina, accompagnata da un aumento della frequenza delle iniezioni e l’utilizzo di aghi e materiali non sterili. In particolare è stato riportato l’uso di sostanze psicoattive senza necessità di scioglierle all’ebollizione, data l’elevata solubilità dei nuovi composti. Per contro, nessun caso di nuova infezione da HIV è stato diagnosticato in tossicodipendenti che hanno continuato ad iniettarsi eroina. I ricercatori sottolineano in conclusione come l’iniezione di catinoni e buprenorfina sia associata ad un rischio estremamente elevato di infezioni da agenti patogeni trasmissibili per via ematica e come il cambiamento nei modelli di consumo di droga abbia portato alla diffusione dell’HIV tra i consumatori per via iniettiva.
La correlazione tra uso di sostanze psicoattive ed infezione da HIV è stata discussa durante il congresso, anche nella presentazione di uno studio del Regno Unito, nel quale è stato rilevato come nella popolazione omosessuale con nuova diagnosi da HIV, risulti elevato l’uso di nuove sostanze psicoattive e il policonsumo e come i comportamenti di uso siano fortemente associati a comportamenti a rischio nella sfera sessuale.


http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=2954
 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)