Cava de'Tirreni (SA): allarme alcol, consumi esagerati
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Sorprendenti i dati sul consumo di alcolici nella città metelliana: l'83% dei cavesi ne fa uso abituale, il 17% ne abusa ed il 7% soffre di gravi problemi di salute. A lanciare l'allarme Aniello Baselice, responsabile del reparto alcologico del Sert. Fondamentale la prevenzione. Emilio Maddalo convoca una commissione di esperti...
L'83% dei cavesi farebbe uso abituale di alcolici, di cui il 17% ne consuma in quantità eccessive ed il 7% soffre di gravi problemi di salute collegati all'abuso.
Sono i dati eclatanti mostrati dal presidente nazionale Aicat, nonché responsabile del reparto alcologico del Sert cittadino, Aniello Baselice, durante il convegno "La malattia neoplastica: uno stile di vita?", organizzato dall'associazione "Angela Serra".
Dati che non possono passare inosservati se si considera l'alta percentuale di morti collegate all'abuso di alcolici. Oltre 60 sono attualmente le persone in cura presso il Sert cittadino, che aiuta nel recupero della propria stabilità molte persone che ormai sono strettamente dipendenti.
In tanti pensano di poter bere liberamente bevande ad alto tasso alcolico per il solo fatto che non sono una droga. In realtà, spesso ci si trova davanti ad un problema che, se preso troppo alla leggera, può comportare malattie molto serie, quali le neoplasie. «È stato dimostrato da studi recenti - ha affermato l'organizzatore del convegno, Maurizio Di Domenico - che gli adolescenti che bevono troppo sono maggiormente soggetti al rischio di cancro ai testicoli o di gravi malattie all'apparato respiratorio e digerente».
L'aspetto più importante, secondo Baselice, resta sempre la prevenzione, accompagnata dalla consapevolezza che si può anche bere alcolici, ma non in modo tale da mettere a repentaglio la propria vita. D'altronde, anche il sindaco Luigi Gravagnuolo aveva provveduto ad emanare un'ordinanza contro l'abuso di alcolici, che però resta spesso disattesa.
A scendere in campo in questi giorni è stato anche Emilio Maddalo, esponente dell'Udeur, che ha convocato una commissione di esperti, comprendente sociologi ed esponenti delle Forze dell'Ordine, per cercare di porre un freno al dilagare del fenomeno soprattutto tra le fasce più giovani della cittadinanza.