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Cecina (LI): dati del Ser.T sul fenomeno alcol

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L'alcol, il male dei giovani
Ma in cura al Sert arrivano soprattutto 45enni uomini
257 i pazienti in terapia nella nostra zona appartengono a tutti gli strati sociali
ANGELA FEO
CECINA. «Spesso per rendersi conto e accettare che si è vittime di una dipendenza da alcol si possono impiegare addirittura 15 anni. Anche

per questo i giovani non mettono piedi nei Sert. Nonostante l'alcolismo sia un problema molto diffuso anche tra i ragazzi sotto i vent'anni».

Il dottor Silvano Gagliardi è il responsabile del Sert della Bassa val di Cecina, dove sono in cura 257 persone: 195 di loro sono

tossicodipendenti, 62 hanno problemi di alcolismo.
Non solo quarantenni. Nessun giovane al sotto dei 19 anni è in terapia nel Sert per problemi di alcolismo. Solo 3 pazienti hanno un'età tra i

20 e i 29 anni, in 16 hanno tra i 30 e i 39 anni. La fascia d'età più presente è quella che va dai 40 ai 49 anni, con 23 soggetti. I pazienti

sono per la maggior parte uomini (46 contro 16 donne) e hanno un'età media di 45 anni. «Questo non significa che i giovani della nostra zona non abbiano problemi di alcolismo - spiega il dottor Gagliardi - Purtroppo mi capita di osservare ragazzi delle scuole medie, di 13 e 14 anni, che passano i loro pomeriggi nei bar. Fanno un gran consumo di birra e alcolici. Bere diventa una pratica di gruppo, un modo per stare insieme e per combattere la noia».
Spesso, come racconta Gagliardi, dietro ai ragazzi ci sono famiglie e adulti fragili, «attanagliati da mille preoccupazioni, che non hanno la

capacità di dare una corretta impostazione ai loro figli. Il modello che danno ai giovani è quello del consumo sfrenato».
I dati del Sert della Bassa val di Cecina dicono anche che è il vino la bevanda di cui si abusa di più. Seguono i superalcolici, gli

aperitivi, infine la birra.
Ancora, Gagliardi racconta che sebbene tra i pazienti del Sert ci sia una prevalenza di persone con un livello di istruzione basso, i dati

evidenziano che il problema della dipendenza da alcol sia trasversale a tutti gli strati sociali.
Chiedere aiuto. L'alcolismo è una malattia cronica recidivante. I numeri, anche a livello nazionale, evidenziano come solo una minima parte

delle persone che ne sono affette sia in grado di riconoscere il proprio problema e di chiedere aiuto. In Italia riguarda 1,5 milioni di

persone, ma fra queste appena 100mila sono in trattamento terapeutico. Ma l'alcol, lo ripete anche Gagliardi è una malattia «che si può e si

deve curare», e ricorda che i dipendenti da alcol «guariscono» in numero maggiore rispetto ai tossicodipendenti.
La terapia. Da qualche settimana è arrivato in Italia un nuovo farmaco contro la dipendenza da alcol. Si chiama "Acamprosato" e agisce per

bloccare il desiderio di bere. Sarà provato anche su un numero mirato di pazienti del Sert di Cecina. «Potrà essere sicuramente utile - dice

Gagliardi - ma non so se sarà rivoluzionario. La somministrazione delle medicine è fondamentale, ma deve sempre essere associata da un

supporto psicosociale e psicoterapeutico». E infatti, a supportare il lavoro di Gagliardi e del dottor Vincenzo Bonini, in forza al Sert di

Cecina si sono anche due infermieri una psicologa, un'assistente sociale e un'educatrice.
Il Sert collabora con i Comuni e con diverse associazioni di volontariato, tra cui Acat (Club Alcolisti in Trattamento) e Alcolisti anonimi,

dove si mettono in pratica metodi di autoaiuto che coinvolgono l'intero nucleo familiare: insomma, si lavora sul paziente e, quando è

possibile, sulla famiglia.
Gagliardi ricorda come il Sert fornisca consulenze anonime anche al telefono, al numero 0586-680601. Inoltre rivolgersi al centro è gratuito.

«Qui non ci sono ticket né liste d'attesa», dice il responsabile.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)