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Centro Ospedaliero Universitario Vodese: sperimentato test per valutare l'abitudine all'alcol

Centro Ospedaliero Universitario Vodese: sperimentato test per valutare l'abitudine all'alcol

Più test d'acquisto si effettuano più diminuisce la vendita di alcol ai minori. Lo indicano i dati del 2009, che confermano

il trend positivo in materia. Nel frattempo a Losanna ha debuttato l'"alcooquizz".
Secondo un comunicato odierno della Regia federale degli alcool, grazie all'introduzione dei test d'acquisto il tasso di

vendita di bevande alcoliche ai minori è diminuito del 3% rispetto al 2008. Nell'ultimo anno il numero di controlli

effettuati è raddoppiato, raggiungendo quota 4'500. I Cantoni che adottano questa misura sono ad oggi 21.
In Svizzera la vendita di birra e vino è vietata ai minori di 16 anni, mentre quella di super alcolici è proibita sotto i 18

anni, ma nella pratica queste restrizioni vengono frequentemente violate o aggirate.
Per questo motivo, nonostante i buoni risultati ottenuti, sono auspicabili misure complementari. La Regia federale degli

alcool rende noto che, nel quadro della revisione totale della legge sull'alcool, è prevista la creazione di una base

legislativa per armonizzare la prassi a livello federale, eliminando ad esempio incertezze giuridiche legate alla

realizzazione dei test d'acquisto.
Sempre in giornata è arrivata la notizia di un nuovo strumento di prevenzione e sensibilizzazione legato al consumo di alcol

da parte dei giovani. Si tratta di un test realizzato dal Centro ospedaliero universitario vodese (CHUV) chiamato

"alcooquizz", disponibile su internet (www.alcooquizz.ch). Il test permette ai giovani adulti fra i 20 e i 35 anni di

valutare le proprie abitudini in relazione alle bevande alcoliche, confrontandosi con il resto della popolazione svizzera.
L'alcooquizz ha un approccio non moralista e in tre minuti fornisce una valutazione personalizzata sul consumo di bevande

alcoliche. "Spesso i giovani sottovalutano le quantità di bevande che consumano in rapporto agli altri, e si stupiscono dei

risultati", ha spiegato in un comunicato Nicolas Bertholet, capo del servizio di alcologia del CHUV.
Sul sito internet sono disponibili anche informazioni sul consumo di alcolici e le relative conseguenze, positive o negative,

sulla salute.