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Cesena: progetto del Rotary Club per pervenire l'abuso di alcol tra i giovani

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Giovanissimi a rischio sostanze alcoliche
Le statistiche indicano che il primo bicchiere di alcolici viene bevuto a 11-12 anni con rischi per la salute. E i genitori sembrano non

sapere o non vogliono sapere. Un progetto del Rotary club di Cesena mira a prevenirne il consumo
Un progetto per ritardare il più possibile il consumo di alcol fra i giovani. Lo ha allestito e organizzato il Rotary club di Cesena

coinvolgendo circa 600 studenti delle scuole di Cesena: 4 plessi scolastici di scuola media e 2 istituti superiori.
L'età degli studenti va dai 12 ai 16 anni.
"L'anno scorso il progetto ha avuto un ottimo riscontro - spiega Umberto Selleri, presidente del Rotary Club di Cesena - e per questo lo

abbiamo riproposto anche nell'attuale anno scolastico. I dati raccolti nel 2010 parlano chiaro: in un sabato sera tipico beve qualcosa di

alcolico il 26 per cento degli alunni intervistati, in particolare maschi. Cambiano anche i tipi di alcolici consumati: se una volta si

parlava di vino, oggi, fra i giovanissimi, il vino è pressoché sparito a favore di superalcolici o cocktail".
Quello dei cocktail è una realtà piuttosto ambigua: sono coloratissimi, contenuti in bottigliette particolari, accattivanti, e sono sostenuti

da corpose campagne pubblicitarie. Sono venduti anche al supermercato e questo dà un'impressione, anche alle famiglie, di qualcosa di

innocuo. Ma in realtà i 4-5 gradi alcolici che contengono possono essere dannosi, soprattutto per i giovanissimi.
Anche i dati nazionali sono allarmanti: il primo bicchiere di alcol viene consumato a 11-12 anni, mentre la media europea è di 14 anni e

mezzo. In un sabato sera tipico, sempre secondo i dati del Ministero della Sanità, il 67 per cento degli adolescenti tra i 13 e i 15 anni

consuma bevande alcoliche e spesso ne sono consumate in almeno 2 bicchieri.
Agli studenti coinvolti il Rotary ha proposto la realizzazione di elaborati che mettessero in guardia sugli effetti dannosi dell'alcol nei

più giovani.
I danni
"Va chiarito - afferma Selleri che nella vita professionale è medico fisiatra - che se negli adulti è dannoso l'eccesso di alcol, nei più

giovani è dannoso a prescindere dalla quantità. Volendo semplificare al massimo, possiamo dire che l'alcol nei giovanissimi va ad alterare

l'ippocampo, una parte anatomica del cervello localizzata nella zona mediale del lobo temporale. Diverse ricerche hanno dimostrato che negli

adolescenti, ancor più che negli adulti, l'alcol provoca disturbi della memoria, un'accresciuta impulsività, l'assunzione di comportamenti a

rischio. Il cervello del ragazzino è ancora in fase di maturazione, sia funzionalmente, sia strutturalmente, ed è per questo che le sostanze

alcoliche provocano danni".
Oltre che sui giovani occorrerebbe intervenire sugli adulti, sui genitori. Sempre in base ai questionari anonimi raccolti lo scorso anno, è

emerso che solo l'1 per cento dei genitori sa che i figli assumono alcol.
"O non lo sa - commenta Selleri - oppure fa finta di non saperlo, oppure non gli interessa indagare per saperlo".
I ragazzi sono esposti a pubblicità mirata nei loro confronti e non sono in grado di difendersi. Vi è un'aumentata facilità ad accedere all'

uso degli alcolici, alcuni dei quali studiati per gli adolescenti.
Uno studio di alcuni anni fa, riproposto dal Rotary, dava all'Italia un preoccupante primato: il 18,7 per cento degli undicenni ingeriva

alcol almeno una volta la settimana.
"Non cadere nella trappola"; "Le droghe uccidono e anche l'alcol è una di queste": sono solo alcuni degli slogan scelti dai ragazzi che hanno

partecipato al progetto del Rotary club contro l'assunzione di alcol fra i più giovani. I ragazzi si sono sbizzarriti creando cartelloni e

realizzando video.
Le scuole superiori che hanno partecipato sono state l'Istituto Agrario e il liceo scientifico della fondazione Sacro Cuore. Per le medie

hanno aderito i plessi Anna Frank, Via Pascoli, San Domenico, Viale della Resistenza.
"Noi vogliamo ritardare il più possibile - conclude il presidente - il consumo di alcol fra i giovani. Il nostro progetto forse è solo una

goccia, ma da qualche parte occorre iniziare".
E in questo caso, una goccia d'acqua, è comunque benedetta.
Cristiano Riciput