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Cesena: ricerca di Ser.T e Psicologia sullo sballo giovanile

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Ricerca realizzata dal Sert e da Psicologia

Uso stupefacenti e alcol. Sono cambiati i comportamenti

CESENA. Giovani e consumo di sostanze stupefacenti ed alcol. Negli ultimi anni sono cambiati i comportamenti verso le droghe e l'alcol, spingendo i giovani, dai 18 anni in su, verso l'uso/abuso di droghe sintetiche, di cocaina, sempre più facili da reperire, e sono cambiati i luoghi dello sballo. Non più la discoteca, ma wine bar, feste, concerti, rave party. E sono cambiati i motivi che spingono i ragazzi all'uso di alcol e droghe, la ricerca di relazioni sociali, di trovare un partner, di fare sesso e divertirsi, la gestione dello stress sono le motivazioni più frequenti. Tutto questo emerge da una lunga indagine nazionale, durata ben tre anni, dal 2007 al 2009, che a Cesena è stata coordinata dall'Ausl locale e realizzata in collaborazione con la facoltà di Psicologia dell'Alma mater ed il contributo delle Unità di strada di altre quattro regioni (Toscana, Puglia, Veneto, Marche).


I risultati di questa vasta indagine, promossa e finanziata dal ministero della Salute e realizzata dalla Regione Emilia Romagna, sono stati pubblicati nel volume "Le rotte del divertimento e il consumo di sostanze psicoattive", edito lo scorso settembre da Franco Angeli, e curato da Michele Sanza direttore del Sert di Cesena, da Bruna Zani docente della facoltà di Psicologia di Cesena e da Elvira Cicognani e Francesca Nasuelli. I diritti d'autore del libro, di cui 500 copie sono state distribuite fra Regione, università ed a livello locale ad enti ed istituzioni che si occupano della materia, saranno devoluti ai volontari dell'associazione Mim che si occupa di progetti "Notti sicure". La ricerca, che ha coinvolto oltre 10mila soggetti, in prevalenza studenti universitari, come ha spiegato la professoressa Zani, ha evidenziato nuovi scenari del consumo di sostanze psicoattive. A Cesena, come poi in tutta la nazione e l'Europa, si ha il fenomeno del policonsumo, più sostanze vengono assunte in contemporanea e molto spesso gli intervistati non considerano la sostanza assunta una droga: il 50% non reputa la nicotina una droga ed, ancora peggio, il 58% non ritiene l'alcol una droga, anzi molti dichiarano di consumarlo anche in famiglia. I giovani policonsumatori di droghe ed alcol che frequentano i luoghi di divertimento, sono in generale maschi con più di 21 anni, non differenziabili per livello d'istruzione, disoccupati o lavoratori saltuari e più inclini a frequentare rave party. Per loro la motivazione dell'uso di droghe ed alcol è particolarmente legata alla possibilità di fare sesso. I consumatori occasionali in generale sono sempre maschi, non differenziabili per età e stato occupazionale, con diploma di scuola superiore e che frequentano in prevalenza concerti, festival musicali, feste universitarie, pub e wine bar. Fra i non consumatori si trovano di più le donne, sotto i 20 anni, con diploma dell'obbligo ed ancora studenti. Per quanto riguarda l'indagine sugli studenti dell'ultimo anno delle superiori, il campione scelto ha riguardato 5.040 studenti di 437 scuole superiori, età media 19 anni, di cui il 43,3% maschi ed il 21,1% della nostra regione. Gli studenti universitari indagati sono stati 4.012 di diverse facoltà, di cui il 38,86 maschi con un'età media di 23 anni. I risultati hanno evidenziato che il consumo negli studenti delle superiori è elevato nell'ultimo anno, per poi calare al primo anno d'università e crescere fino al terzo anno, dove si ha un incremento del consumo di sostanze. I fuori sede ed Erasmus poi consumano in misura maggiore. Nicotina, alcol, hashish, marijuana, cocaina ed eroina sono le droghe più usate. «L'obiettivo dell'indagine - ha concluso Sanza - era quello di conoscere il fenomeno del consumo delle sostanze psicoattive in relazione alle rotte del divertimento. L'indagine ha mostrato che anche a Cesena non possiamo non porci il problema degli studenti fuori sede, che sono più a rischio. Per questo sono stati sviluppati progetti con le associazioni studentesche ed alcuni casi problematici sono arrivati al Sert proprio grazie a questi progetti, ma soprattutto va fatta prevenzione». Gli ostacoli al consumo delle sostanze, come è emerso dall'indagine, sono soprattutto le norme del gruppo di amicizie fra i più grandi, mentre fra gli studenti di scuola superiore sono la percezione delle conseguenze dell'uso/abuso.


Serena Dellamore


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)