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Che succede se commetto un reato da ubriaco?

Che succede se commetto un reato da ubriaco?

Che succede se commetto un reato da ubriaco?

 

Sotto l’effetto di alcool o droghe la capacità di intendere e volere si annulla o si riduce drasticamente: ecco le conseguenze se si commette un crimine.

Non di rado i reati vengono commessi in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Ma che succede se commetto un reato da ubriaco? In quel frangente, infatti, il colpevole non è nel pieno delle sue facoltà mentali: la sua capacità di intendere e volere infatti, sarà del tutto assente o comunque ridotta. Come reagisce la legge in questi casi? Scopriamolo.

Cos’è la capacità di intendere e volere

Il soggetto che commette un reato deve avere capacità di intendere e volere, altrimenti non può essere punito, semplicemente perché nessun rimprovero può essergli mosso [1]. In particolare, avere capacità di intendere significa capire il significato del proprio comportamento e cogliere le conseguenze positive o negative che esso comporterà; capacità di volere, invece, significa avere il potere di controllare i propri impulsi e decidere di agire dopo aver ragionevolmente valutato le proprie motivazioni. Quando una persona si ubriaca o assume stupefacenti, ci sono due possibilità:

  1. la capacità di intendere e volere sparisce del tutto;
  2. la capacità di intendere e volere diminuisce (il soggetto conserva un briciolo di lucidità).

Vediamo quindi che succede se una persona commette un reato in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di droghe.

L’ubriachezza accidentale

Secondo la legge, se l’ubriachezza deriva da caso fortuito o forza maggiore e il soggetto ubriaco commette un reato, egli non è punibile: nessun rimprovero può essergli mosso se l’ubriachezza è tale da far sparire completamente la capacità di intendere e volere [2]. L’esempio di scuola è quello del dipendente di una distilleria che, per un guasto agli impianti, respira tutti i vapori alcolici presenti. Tuttavia, se lo stato di ubriachezza non elimina totalmente la capacità di intendere e volere ma la diminuisce soltanto (seppur in grande misura), il reato viene ad esistenza ma la pena è diminuita: il soggetto sarà condannato ma con una pena minore rispetto alla normalità. Le regole descritte valgono anche per il caso di assunzione, per caso fortuito o per forza maggiore, di sostanze stupefacenti [3].

L’ubriachezza volontaria e colposa

Se un soggetto si ubriaca volontariamente o colposamente e dopo commette un reato, la legge lo punisce [4]. In questo caso viene operata una sorta di finzione giuridica perché, quando commette il reato, egli non ha capacità di intendere e volere (è ubriaco o drogato). Tuttavia verrà punito come se avesse agito nel pieno delle sue facoltà mentali, quindi come se avesse avuto capacità di intendere e volere. Stesso discorso vale per l’assunzione volontaria o colposa di stupefacenti.

L’ubriachezza preordinata

Può anche accadere che il soggetto si ubriachi proprio al fine di commettere un reato. Si pensi a una persona che non ce la fa a commettere un delitto da sobrio e assuma alcool o droghe proprio per avere quella spinta decisiva per realizzare il suo intento criminoso. Una persona può assumere alcool o droghe anche con lo scopo di prepararsi una scusa per il reato che andrà a commettere. In tutti questi casi, non solo il reato si configura, ma la pena verrà addirittura aumentata dal giudice [5]. Il comportamento del reo è più riprovevole rispetto casi precedenti: la reazione della legge è quindi più severa.

L’ubriachezza abituale

La pena è aumentata anche quando il reato è stato commesso da ubriachi o sotto l’effetto di droghe, quando l’ubriachezza o l’assunzione di stupefacenti è abituale [6]. In pratica per chi è dedito all’uso frequente di alcool e stupefacenti il rimprovero mosso dalla legge è superiore rispetto a chi ne fa uso in modo occasionale.

(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.laleggepertutti.it/148551_che-succede-se-commetto-un-reato-da-ubriaco

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)