Chemical Research in Toxicology: analisi dei danni provocati dal fumo
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Non è necessario consumare pacchetti su pacchetti di sigarette al giorno per danneggiare il proprio organismo, ma soltanto
qualche boccata di una singola sigaretta. Lo afferma una ricerca statunitense pubblicata dalla rivista Chemical Research in
Toxicology, secondo cui le sostanze nocive contenute nelle sigarette hanno bisogno soltanto di pochi minuti per provocare i
primi danni e contribuire alla modificazione delle cellule sane, scatenando così un'eventuale proliferazione di cellule
tumorali.
I ricercatori dell'Università del Minnesota, finanziati dal National Cancer Institute americano, hanno indagato l'evoluzione
di alcuni composti chimici presenti nelle sigarette, tossici per il nostro patrimonio genetico. In particolare, hanno
studiato la natura degli idrocarburi policiclici aromatici, sostanze presenti anche negli impianti che bruciano carbone e in
percentuali ridotte anche ridotte anche nella carne che si cuoce troppo sul barbecue.
Il team americano ha preso in esame un gruppo di volontari a cui è stato chiesto di fumare delle sigarette "modificate" con
l'innesto di fenantrene, un idrocarburo policiclico aromatico che una volta aspirato risulta più facile da individuare grazie
alle analisi di laboratorio. Gli esiti della sperimentazione hanno dimostrato che il fenantrene dà vita all'interno
dell'organismo al diolo epossido, un elemento che provoca mutazioni potenzialmente pericolose nel Dna umano. Tuttavia, la
novità sta nel fatto che il tempo passato fra l'inalazione del fenantrene e la comparsa del composto è davvero minimo, ovvero
non più di 30 minuti.
Sulle pagine della rivista, gli autori commentano: "è la prima volta che uno studio definisce la via seguita dagli
idrocarburi policiclici aromatici nel metabolismo, e questi risultati sono un monito molto severo per chi sta pensando di
iniziare a fumare".